La manifestazione di sabato a difesa della Costituzione è stata un successo di popolo e di partecipazione. In tutta Italia abbiamo visto tricolori e Costituzioni sventolate, smentendo la consuetudine calcistica in cui i simboli della nazione appartengono al grande sport nazionale. Da registrare anche una notizia data in secondo piano, quella della vittoria storica dell’Italia del rugby al Torneo Sei nazioni contro la Francia: come a dire, lo sport non è solo il calcio e il messaggio di grande fair-play delle due tifoserie è l’ennesima lezione di cultura in un paese pervaso dall’ignoranza e dal malcostume imperante, che non fa sconti in nessuna delle discipline sportive e artistiche.

Sul palco di Piazza del Popolo, grandi nomi della musica come Roberto Vecchioni e Francesco Baccini: quest’ultimo ci ha portato indietro nel tempo a quando il giovane e compianto Luigi Tenco ci raccontava un paese da ricostruire con canzoni ancora attuali. Non è un caso, visto che l’autore genovese proviene da una scuola che ha creato nomi come Lauzi e De Andrè, troppo spesso relegati ai margini del grande show. Perché lo show italiano non porta a pensare, ma la tv, oggi quanto mai caduta in basso al servizio del manovratore e dei suoi cortigiani, è stata per molti anni il laboratorio del pensiero unico del potente di turno. Artisti che girano il Belpaese, mettendo in musica la nostra vita quotidiana, sono la noia e il disturbo del MinzulPop e degli amici di Maria.

Tra i cantastorie e i menestrelli è stata una bellissima sorpresa la presenza di Tony Canto. Il menestrello della Trinacria, con una valigia al seguito con su scritto Brescia stato lombardo-veneto, è stato il biglietto da visita di una manifestazione che federa il paese. Tony è spensierato, felice ed irriverente quanto basta. L’Italia è un bel paese da amare e nelle sue canzoni, quando lo descrive, arrichisce di vita quotidiana un racconto pieno di contraddizioni, di bellezza e amara realtà. Un sorriso amaro quello di Tony, dell’Italiano Federale che ama la sua terra incondizionatamente e ce la racconta nelle sue due canzoni che aprono la cornice di Piazza del popolo e che conquista la piazza con il suo estro.

Tony calza a pennello le sensazioni di questa manifestazione. La voglia di riprendersi il Belpaese e di tornare a dipingerlo con grande facilità con una miriade di colori, cosa che già il menestrello della Trinacria ha fatto sabato aprendo un palco che prometteva belle sorprese. Questa Italia carbonara, romantica e resistente che abbiamo ascoltato nelle parole e nella musica di Tony , è proprio quella che in piazza lo ha ricoperto di applausi. Complimenti menestrello, la strada è lunga ma l’Italia è bella e la bellezza va difesa, come diceva il tuo compaesano Peppino Impastato.