In occasione della festa dell’8 marzo, l’Italia dei valori ha organizzato una manifestazione a Piazza Farnese in difesa della dignità delle donne. Insieme all’attrice Franca Valeri, in piazza sono scese madri, lavoratrici precarie e immigrate, accomunate dalla voglia di cambiare e vedere un paese diverso. Più che una festa, è una protesta, contro un governo colpevole di aver peggiorato la condizione del genere femminile in Italia e vanificato le conquiste di lotte secolari. Complice il caso Ruby. “Mentre tante giovani donne, preparate e in gamba, hanno un futuro è incerto” dice Giulia Rodano, responsabile donne dell’Idv nel Lazio.

A Milano, invece, ‘le donne danno i numeri’. L’iniziativa milanese che celebra l’otto Marzo si chiama così. Il nome è quello scelto dal comitato ‘Se non ora quando?’, che insieme ad altre associazioni ha riunito un migliaio di donne sotto la Loggia dei mercanti a Milano. Le donne danno i numeri e le cifre fanno riflettere. Le laureate superano i laureati, ma in Italia lavora appena il 46% delle donne. E la retribuzione è in media del 20% più bassa rispetto a quella dei loro colleghi. Sentitissimo anche il nodo della rappresentanza. “Nell’intero consiglio comunale di Milano siamo solo in sette”, denuncia Patrizia Quartieri, consigliere comunale per Rifondazione. “Ma i tempi stanno cambiando – avverte una manifestante – le streghe son’ tornate”.

A Roma in una piazza di Pietra gremita la festa della donna diventa l’occasione per il Pd per la consegna simbolica delle 10 milioni di firme raccolte per “Berlusconi dimettiti”. “Vada via il premier per malgoverno e offesa alle donne” dichira il presidente del Pd, Rosy Bindi “le firme che abbiamo raccolto si tradurranno in voti e saranno anche molti di piu”’. Il presidente dell’assemblea nazionale del Pd, Rosy Bindi, ne è convinta. E’ lei la Bindi nella manifestazione che si è svolta a piazza di Pietra a Roma che consegna  simbolicamente a Palazzo Chigi, nelle mani del sottosegretario alla Pcm Gianni Letta, le 10 milioni di firme raccolte dal Pd e che che chiedono le dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. ”Chiediamo le dimissioni di Berlusconi sia per la sua impossibilità di governare il paese sia per la sua violazione della dignità delle donne e del paese’ – continua il deputato – in Germania un ministro si è dimesso perché beccato a copiare, un premier che va a processo per prostituzione minorile doveva farlo già da tempo”.

di Irene Buscemi, Franz Baraggino e David Perluigi

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