Giuliano Ferrara completerà la legislatura, Silvio Berlusconi chissà. Il direttore del Foglio firmerà un contratto di due anni (e l’opzione per il terzo) con la Rai: Qui Radio Londa inizierà tra due settimane e finirà a marzo 2013, nei giorni di campagna elettorale salvo dimissioni e ribaltoni a Palazzo Chigi.
Ferrara può prolungare al 2014 il suo editoriale quotidiano, per centinaia di serate avrà l’ultima parola in coda al Tg1 di Augusto Minzolini. La burocratica Rai con l’Elefantino ha scoperto un’efficienza che mancava da tempo   : l’incontro di ieri a viale Mazzini è durato pochi minuti, però, il servizio pubblico investe su Ferrara per i prossimi tre anni e per circa 1,5 milioni di euro.
Qui Radio Londra sarà in onda per cinque giorni a settimana dal lunedì al venerdì, senza pubblicità (e dunque senza ricavi per la Rai) appena si chiude la sigla del Tg1. Per ogni puntata l’ex ministro berlusconiano guadagnerà poco più di 3 mila euro lordi e, calcolando che le serate saranno oltre 150 l’anno, l’ingaggio annuale sarà di 500 mila euro. Il compenso di Ferrara è inferiore al minimo garantito di Bruno Vespa, in linea con lo stipendio di un   responsabile di rete, ma è un’enormità rispetto a Travaglio e Vauro che lavorano per Annozero senza contratto da sei mesi. In un’azienda piegata da tagli e crisi, per nessuno è facile strappare un accordo triennale e avere carta bianca per un programma sperimentale con il rischio che sia un fallimento.
Il direttore generale Masi per Ferrara ha superato se stesso: studi pronti in un attimo, via vecchie scenografie, trattativa comoda e Cda all’oscuro di tutto, nonostante il palinsesto sia stato approvato cinque settimane fa. Per spiegare il significato dell’avvento di Ferrara basta citare il caso di Lucia Annunziata: il suo speciale sul Potere, un settimanale di sei puntate, da mesi avanza e arretra nei progetti di viale Mazzini. E mentre Qui Radio Londra è al via, l’Annunziata aspetta: “Il mio programma doveva già partire a ottobre. La data prevista è ora il 28 marzo, ma il dg non ha firmato ancora la scheda di programma. Non si capisce per quale motivo”. E c’è una differenza tra Ferrara e l’Annunziata: Potere impegna Rai3 per sei settimane, Ferrara   occuperà uno spazio sensibile di Rai1, tra il telegiornale più seguito e il varietà per le famiglie.
L’Elefantino avrà quel pezzetto di palinsesto che fu del Fatto di Biagi e che da sempre Berlusconi guarda con attenzione. L’Annunziata racconta un episodio inedito di qualche anno   fa: “Quando ero presidente Rai (dal marzo 2003 al maggio 2004, ndr), mi svegliarono alle 4 di mattina spiegandomi che c’era l’accordo su chi affidare lo spazio dopo il Tg1: una settimana a Vespa e una settimana a Ferruccio de Bortoli, che era stato allontanato dal Corriere da Berlusconi. Un’intesa raggiunta – spiega la conduttrice di In mezz’ora – dopo una lunga trattativa, che mirava a garantire il massimo di equilibrio. Poco prima del Cda, però, un consigliere mi disse che era stato a Palazzo Chigi e che lui gli aveva detto che non avrebbe mai consentito a chi gli aveva messo contro il Corriere della Sera di avere quella visibilità. L’accordo saltò e lo spazio fu affidato a Pierluigi Battista”.
Ora il vento è diverso e l’equilibrio vale zero. La nuova Rai con Ferrara, Vittorio Sgarbi e Bruno Vespa in prima serata sarà un bottino per Mauro Masi da spendere con il Cavaliere per decidere la sua prossima destinazione, una poltrona nei Cda di enti pubblici come Eni, Enel, Terna e Finmeccanica che saranno rinnovati ad aprile. Ieri Masi è stato ricevuto a Palazzo Chigi, ufficialmente per illustrare le dirette Rai per i 150 anni dell’Unità d’Italia che cominciano il 16 marzo con un evento al Quirinale. Ma nemmeno per le celebrazioni di rito c’è posto per volti sgraditi: sarà Vespa con Pippo Baudo a raccontare ai telespettatori com’era l’Italia e com’è oggi.

dal Fatto Quotidiano del 4 marzo 2011

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