Un militare italiano, il tenente Massimo Ranzani di 37 anni, è morto e altri quattro sono rimasti feriti nell’ovest dell’Afghanistan. Tre di loro sono gravi. I militari italiani del quinto Reggimento Alpini, erano a bordo di un veicolo blindato Lince che è saltanto su un ordigno improvvisato (Ied). L’attentato è avvenuto nel corso di un pattugliamento nella zona di Shindand. Il soccorso ai feriti è in corso. L’esplosione è avvenuta alle 12.45, ore locali, a 25 chilometri a Nord di Shindad – informa una nota dello Stato maggiore della Difesa – . La pattuglia rientrava da un’operazione di assistenza medica alla popolazione locale. L’utilizzo di Ied, nonostante gli importanti progressi svolti da Isaf per contrastarne la minaccia, rappresenta una delle modalità di azione tra quelle utilizzate dagli “insurgent” e, nel 30% dei casi, colpisce vittime civili. Le forze di sicurezza Isaf svolgono una continua attività per prevenire questo genere di minaccia al fine di migliorare le condizioni di sicurezza e garantire uno sviluppo sociale ed economico della regione.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, “appresa con profonda commozione la notizia del gravissimo attentato – rende noto un comunicato del Quirinale – esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto e un affettuoso augurio ai militari feriti”. “Profondo cordoglio” è stato espresso anche dal ministro della Difesa Ignazio LaRussa, che è tenuto “costantemente aggiornato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa circa l’evolversi della situazione e sulle condizioni di salute degli altri quattro militari rimasti feriti nell’evento”.

”E’ un tormento, un calvario – ha commentato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – tutte le volte ci si chiede se questo sacrificio che impegna il Parlamento con voto unanime e tutto il popolo italiano a essere lì in un paese ancora medioevale sia uno sforzo che andrà in porto”.

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