Dunque un milione di donne (e uomini) invadono le piazze come una marea, e prefigurano iconograficamente la “mubarackizzazione” di Silvio Berlusconi. Mi sbaglierò, ma se c’é una cosa che fa impazzire Berlusconi é l’idea di essere contestato dalle donne. L’idea, cioé, che quello che lui da una vita cerca di assoggettare ai suoi capricci e ridurre a funzione decorativa, possa invece diventare un soggetto autonomo, sganciato dall’ideale della velina che addirittura si scolpisce il corpo secondo i suoi capricci.

Ho sempre pensato che l’altra faccia del machismo priapista (e idraulico) di Berlusconi sia la proiezione piú o meno consapevole della sua sensibilitá femminile. Berlusconi ha una vocazione estrema al primadonnismo. Alla cosmesi. Ai trucchi. Visto che combatte contro la sua femminilità emotiva con la costruzione dell’harem in cui il maschio torna al centro grazie alle mantenute, mi pare evidente che abbia un timore antropologico per il gay che ama le donne, e che per questo é sanamente amato dalle donne. Ovvero per quel Nichi Vendola che, secondo un sondaggio pubblicato oggi da La Repubblica, vede la propria popolarità schizzare al 48.8 per cento (piú 7.1 per cento) mentre la sua precipita al 30.4 per cento. E allora un po’ di fango express deve essere tirato subito anche contro lui.

Ieri a In onda, la deputata azzurra Nunzia de Girolamo dice: “Non accettiamo lezioni di moralità da Vendola, visto il suo fidanzato portavoce e la sua frequentazione“. Ora: l’attuale portavoce di Vendola, Paolo Fedeli, é padre di due figlie, ed é un eterosessuale seriosissimo. Il precedente (in Puglia), Vito , aveva forse la colpa di essere gay, agli occhi della De Girolamo, ma non si capisce quale reato sarebbe frequentare discoteche. Vendola poi fa quasi vanto della morigeratezza della propria storia con il creativo canadese Ed Testa, quando ha una serata libera la passa a casa con lui. Ma siccome l’unico modo di difendere l’harem di Berlusconi é insinuare che tutti siano come lui, ecco che stamattina il Giornale spara in prima pagina uno scoop sconvolgente contro il leader di sinistra e libertà: foto con pedofili? Corruzione? Macché, un’immagine di Vendola nudo, nel 1979 sulla spiaggia di un campeggio nudista. Foto vecchia di trent’anni e già pubblicata. Foto innocentissima, di tre persone sorridenti che quasi accennano un passo di ballo. Ma poco importa. Come per le accuse alla Innocenzi di essere “velina”, poco importa.

Quello che deve restare é un rumore di fondo. É la possibilità di insinuare, alludere, diffamare. Secondo il Giornale di oggi “Il leader é nudo, e l’unica foto scandalo é quella di Nichi Vendola“. Secondo me c’é molto più decoro in quella nudità che nella fangositá dei disperati difensori del faraone in agonia.

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