Carcarlo Pravettoni, imprenditore (fallito) senza scrupoli del Nord, ci riprova. Ancora una volta, dopo aver lasciato Firenze a Matteo Renzi, vuole “salire in politica” o “scendere in campo” che dir si voglia. Obiettivo: le primarie del centrosinistra per la candidatura alla presidenza del Consiglio. Ma la sfida non sarà solo a Nichi Vendola, Pd e Di Pietro. Pravettoni lancia il guanto di sfida, anzi il parrucchino, a quel Cetto La Qualunque (sindaco di Marina di Sopra, cittadina calabra gemellata con la tedesca Weimar) pronto a tutto per il “pilu”.

Pravettoni, abbiamo saputo che dopo le esperienze da sindaco ha delle ambizioni in grande stile…
Per l’esattezza ci tengo a precisare che dagli anni ‘90 ad oggi mi sono candidato sindaco praticamente in tutte le città italiane, ma in nessuna di esse sono stato mai eletto, modestamente parlando. C’è da dire che io non sono il tipo che aspetta per forza le elezioni per candidarsi. Se davvero mi va di fare il sindaco, dove sia sia, vado in municipio, mi insedio e vaffanculo! Son fatto così, è carattere.

Il caso Ruby forse porterà a elezioni anticipate. Si parla di una sua partecipazione alle primarie del centrosinistra, conferma? E poi, lei, che c’entra con il centrosinistra?
Francamente nulla. Ma visto che le primarie sono aperte a tutti… Che ingenuità però questi ragazzi del Pd! Le solite anime belle. Poi si meravigliano se alle primarie a Napoli fanno votare il primo che passa. Basta offrirgli un buon caffé e il gioco è fatto. O meglio un tè, visto che hanno fatto votare tanti cinesi… É la democrazia, signori. Se svegli il mostro, poi chi lo ferma più?

Qual è il suo programma politico? Perché un elettore di sinistra dovrebbe votare lei e non Vendola, Bersani o Di Pietro?
Guardi, chiariamo subito una cosa. Io non mi candido alle primarie del centrosinistra per farmi votare dagli elettori di centrosinistra. Sarebbe troppo facile, perfino banale, no? Mi candido alle primarie del centrosinistra per farmi votare dagli elettori di centrodestra. Questa è la grande idea! D’altronde l’ha fatto anche Matteo Renzi prima di me e mi sembra gli sia andata piuttosto bene. Anzi, lui ha fatto di meglio. S’è fatto votare sia dagli elettori di destra che da quelli di sinistra, per non parlare del centro… Chiamalo scemo!

È vero che c’è lei dietro la scissione dei Rottamatori? Ancora in fasce, si sono divisi su Mirafiori: da una parte Pippo Civati e dall’altra proprio Matteo Renzi, a cui sappiamo che lei guarda con interesse e stima.
Le dirò una cosa, ma mi raccomando resti tra noi. Matteo Renzi è mio figlio. Non mi chiedete il nome della madre perché sono un gentiluomo. Comunque potete provare a chiedere a Rosy Bindi… E non aggiungo altro.

A proposito di Mirafiori, noi sappiamo che il suggeritore di Marchionne è proprio lei. Le sue politiche industriali, applicate ad aziende che, a quanto sappiamo, sono rigorosamente fallite, sono state da lei esplicitate in tempi non sospetti. È un precursore? Sa che cosa vuol dire precursore?
Francamente non conosco il significato di questa sua parola. D’altronde non mi intendo di elettrotecnica. Le dirò però una cosa, ma mi raccomando resti tra noi. Sergio Marchionne è mio figlio. Non mi chiedete il nome della madre perché sono un gentiluomo. Comunque potete provare a chiedere a Letizia Moratti… E non aggiungo altro.

Qual è la sua ricetta economica per il Paese?
Polenta e usei. Con un buon bicchiere di vino d’accompagnamento.

Crede che il conflitto d’interessi sia un problema per questo Paese o un arricchimento?
È sicuramente un arricchimento. Per il mio amico Silvio, intendo. Beato lui!

Dal Sud un’onda calabra sta avanzando. Lei potrebbe avere un antagonista serio, il sindaco di un piccolo paese della Calabria: si chiama Cetto La Qualunque, ha idee rivoluzionarie e molte “famiglie” gli chiedono di candidarsi. Ha intenzione di sfidarlo alle primarie? E, soprattutto, in caso di vittoria di La Qualunque, pensa di poterlo sostenere o gli farà la guerra?
Io e Cetto siamo fatti della stessa pasta. Lo ammiro da sempre per il suo garbo e per la sua gentilezza d’animo… Però ha un limite. È un ragazzo del Sud e non potrà mai avere al suo fianco il partito che oggi rappresenta il progresso e il futuro della nostra Italia: la Lega Nord. Apprezzo molto la rivoluzione culturale operata da La Qualunque. Di fronte ai grandi temi della sfera macroeconomica lui ha avuto il pregio di riportare l’attenzione sui bisogni primari degli italiani. Dal pil al pilu, insomma. Anche se di pilu alla fine ne parla un po’ troppo e, come si sa, chi ne parla troppo di solito conclude poco. Non a caso io non ne ho parlato né ne parlo mai…

Però avete diversi punti di contatto: la valorizzazione delle costruzioni abusive, ad esempio, degli ecomostri e l’idea di permettere il libero inquinamento ambientale.
Sì è vero, molti valori ci accomunano. Valori alti. Negli anni ‘90 io, Carcarlo Pravettoni, sia detto con malcelato orgoglio, ho dato vita alla ben nota lista civica Asfalto Che Ride, avente come simbolo un bel sole ingoiato da una betoniera! Sono ben lieto di vedere che oggi l’amico Cetto La Qualunque è sulle mie stesse posizioni. E non è il solo. Basti pensare a Bertolaso e a quella che viene affettuosamente chiamata “La Cricca”. Le dirò una cosa, ma mi raccomando resti tra noi. Guido Bertolaso è mio figlio. Non mi chiedete il nome della madre perché sono un gentiluomo. Comunque potete provare a chiedere a Vanna Marchi… E non aggiungo altro.

Scusi se insisto: La Qualunque è l’avversario che teme di più? Pensava di aver già vinto contro gente come Vendola, ma se lancia questa sfida sa che si complica tutto: cosa pensa di fare?
Cetto è per me un compagno di strada. Lo conosco da tanti anni, siamo stati bambini insieme. Da piccoli andavamo con la fionda a tirare sassate alle lucertole. Poi, da più grandicelli, siamo passati dalla fionda al fucile a pallettoni e dalle lucertole agli extracomunitari. Quanto ci divertivamo! Mi direte: “Ma a quei tempi non c’erano tutti questi extracomunitari in Italia!”. Giusto, infatti andavamo in Africa a stanarli. Meglio prevenire che curare. E Cetto era sempre in prima fila, al fianco di Roberto Calderoli, Ignazio La Russa, Jack lo Squartatore e l’Incredibile Hulk. Ancora oggi, nelle Ronde Padane, Hulk è una vera e propria forza della natura. Il terrore delle badanti! Poi sono nate delle incomprensioni… Il Calderoli s’è accorto che Cetto non è uomo del Nord da come pronunciava la parola “cassoeula” e ne è nato un diverbio. Sono volate parole grosse. Alla fine Jack Lo Squartatore ha perso la pazienza e ci ha dato dei terroni a tutti quanti tornandosene sdegnosamente alla sua Londra.

Su chi crede di poter far presa? Il voto moderato? I delusi da Berlusconi? La società civile che guarda a sinistra? Gli operai della Fiom? Gli imprenditori della Brianza?
Credo di poter far presa su coloro che guardano il Tg1 di Augusto Minzolini e il Tg4 di Emilio Fede; su tutti gli italiani che pur sapendo leggere non leggono mai un libro né un quotidiano a parte Libero e il Giornale, su tutti gli italiani che pur sapendo scrivere non hanno mai compilato una dichiarazione dei redditi (cosa che, non sapendo né leggere né scrivere, a maggior ragione mi onoro di non aver mai fatto neppure io) e sui tanti italiani che passano ore e ore incollati davanti alla televisione a guardare il “Grande Fratello” o “Amici”: è tanta bella gente, mi creda, ed è il nostro futuro e la nostra speranza in un mondo migliore.

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