Nello Polese

A volte ritornano. Più forti di prima. Come Nello Polese. L’ex sindaco socialista di Napoli dei primi anni ‘90 è stato appena nominato amministratore unico dell’Eav, la holding dei trasporti della Regione Campania, 4200 addetti, 600 mezzi di trasporto e 79 milioni di biglietti staccati. Polese è stato indicato dalla giunta regionale guidata da uno dei migliori virgulti della nidiata socialista di quegli anni, il governatore Pdl Stefano Caldoro. Un’investitura pesante per un politico che ha rappresentato un pezzo importante della storia recente di Napoli. Polese nel 1993 fu costretto a dimettersi e a ritirarsi a vita privata per l’esplosione di Tangentopoli e il moltiplicarsi delle inchieste giudiziarie sulle vicende dell’amministrazione comunale. Per lui scattarono le manette e la gogna dell’uscita all’alba da una caserma, investito dagli insulti e dalle monetine, come Bettino Craxi all’Hotel Raphael, mentre il suo posto a Palazzo San Giacomo venne preso da un giovane e rampante ex funzionario del Pci, l’afragolese Antonio Bassolino. “Fu come se mi avessero sparato nella schiena”. Tre mesi di galera, ventitré processi, la sospensione dall’insegnamento universitario. E poi le assoluzioni e i proscioglimenti a raffica, l’ultimo tre anni fa, e il ritorno in cattedra. “Quando ero io sindaco Napoli era pulita!” affermò Polese dopo aver strappato, il 30 novembre 2007, l’ultima assoluzione a 14 anni di distanza dalle indagini, mentre era in corso l’ennesima emergenza rifiuti.

L’anno scorso il 70enne docente dai modi da gentiluomo è riemerso dall’oblio politico assumendo il ruolo di king maker della campagna elettorale di Caldoro. Che ha detto di lui: “E’ stato un grande amministratore per Napoli”. Con Sergio Vetrella e Marcello Taglialatela, Polese ha scritto il programma e ha coordinato le strategie politico-elettorali del candidato presidente dei berlusconiani. Per Vetrella e Taglialatela, si sono spalancate le porte di un assessorato. Per Polese no. C’è voluto qualche mese, ma alla fine un ruolo è stato trovato anche per lui.

Va detto che Polese vanta un curriculum professionale adeguato all’incarico. L’ex primo cittadino, si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa della Regione Campania, “è iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli ed è professore ordinario di Misure Elettriche presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ dal 1973. Autore di numerose pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali riguardanti Misure per l’ottimazione parametrica e la caratterizzazione di impianti elettrici e componenti di sistemi di trasporto”. Nella nota si ricorda che Polese “è stato Presidente dell’Opera Universitaria dell’Ateneo napoletano ‘Federico II’ (1980-1987), dove è stato anche presidente del Corso di Laurea di Ingegneria elettrica. Su designazione del Miur è nel CdA di ACCREDIA – Ente Nazionale di supervisione degli organismi di certificazione accreditati ed è stato nel CdA dell’Università di Salerno (2002-2008). Ha fatto parte del Cda della ‘Sofer’ di Pozzuoli e, alla fine degli anni ottanta, della Commissione del Ministero dell’Ambiente per gli interventi contro l’inquinamento dell’ambiente in locali confinati. Presidente e membro di numerose commissioni di concorso a professore universitario”. Infine, in un rigo seminascosto, c’è scritto: “Sindaco di Napoli dal 1990 al 1993”. A volte ritornano.

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