L’espressione della sua faccia, fissata dal fotografo in un momento di totale beatitudine, appariva lieta e fiduciosa nei confronti del mondo come quella di un fanciullo. Sorrideva immemore e felice sabato scorso Franco Frattini dopo il tonificante slalom sulla neve eseguito con gran perizia, visto che, come ci ricorda la sua biografia sul sito del ministero degli Esteri, il titolare della Farnesina è stato “maestro di sci alpino, pratica gli sport invernali ed ha profonda conoscenza della montagna e della realtà naturale e geomorfica alpina”. Sulla realtà naturale e geomorfica qualcuno potrebbe sollevare dei dubbi lessicali, ma non è il caso di fare i pignoli per questo.

Tutina rossa con girocollo bianco, occhialini gialli antinebbia, una mano guantata sui bastoni, l’altra a slacciarsi la cerniera della giacca dopo la corroborante impresa, l’aspetto festante di un ragazzino in gita malgrado i suoi cinquantatrè anni, il nostro ministro degli Esteri tre giorni fa ha partecipato a una manifestazione sportiva a Sestola, ridente località appenninica, dove, come colpevolmente ignoravamo, si tiene la gara “Parlamentari sulla neve”. Chissà in quanti sabato si saranno congratulati con lui per le sue perfette performances sciistiche, per le sue discese veloci e insieme cesellate.

Nel frattempo, l’intera area del Mediterraneo continuava e continua ad essere scossa da proteste e rivolte in grado di cambiare l’intero panorama politico dei Paesi che ci circondano. Dopo i tumulti in Tunisia e in Albania, sabato nelle strade del Cairo l’esercito sparava contro la folla, si contavano morti e feriti mentre venivano assaltati musei e negozi. In questa situazione drammatica, carica di inevitabili conseguenze anche per l’Italia, si potrebbe immaginare un ministro degli Esteri inamovibile dalla Farnesina, se non altro per poter poi riferire in modo esauriente alle Camere. In Parlamento Frattini è andato, ma venerdì scorso e non per parlare della situazione internazionale, bensì dei documenti arrivati dall’isola di Santa Lucia sul famoso appartamentino di Montecarlo.

Spiace dover essere critici con un ministro tanto pronto al sorriso, ma non sempre le date che sceglie per i suoi momenti di relax sono felici. Nell’estate del 2008, quando la Russia invadeva la Georgia e l’Unione Europea convocava tutti i ministri degli esteri, lui stava prendendo il sole alle Maldive e lì decise di restare. Qualche mese dopo, durante l’“Operazione piombo fuso”, quando Israele attaccò Gaza, lui che era di nuovo in vacanza si fece intervistare dal Tg1 in tuta da sci, suo costume prediletto, ma non adatto indistintamente a tutte le occasioni.

Del resto bisogna ammettere che il bisogno di parlar d’altro da parte di Frattini è comprensibile. Mercoledì scorso, mentre la situazione in Egitto stava precipitando, ha scritto su Facebook: “Speriamo che il presidente Mubarak continui, come ha sempre fatto, a governare con saggezza e lungimiranza”.

Qualche anno fa insieme a Carlo Panella il ministro sciatore pubblicò il libro Cambiamo rotta. Un titolo che oggi può suonare come presagio o promessa, chissà.

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