Mi piacerebbe che anche per mia figlia Diletta arrivasse finalmente una figura amica. Una fatina del 2011 che fosse preparata socialmente a scambiare sentimenti, emozioni, allegria con chiunque abbia un sorriso da regalare. Anche se il sorriso a volte è ben nascosto da ruote, cinte e strani corpi ferrosi. A volte cercare quel sorriso può essere una vera caccia al tesoro, ma non vale più quella massima per cui chi trova un amico trova un tesoro?

Regna troppa emarginazione, troppa solitudine, troppi schemi e preconcetti basati sul nulla . Quel nulla facilmente imitabile e superficialmente apprezzabile. Ma c’è chi riesce a fare la sua parte, come i ragazzi che parteciperanno al progetto “Un tutor per amico” per supportare l’integrazione degli studenti con disabilità a scuola, a casa e nel tempo libero, svolgendo un ruolo di sostegno “amicale”.

Per approfondimenti, rimando all’articolo apparso ieri sulla Gazzetta di Parma.

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