Ora che avete vinto il referendum, con soli 9 voti di scarto nei reparti operai, sicuramente vi state chiedendo che fare, visto che governare una fabbrica con il pugno di ferro non conviene neanche a voi. Si sa che l’operaio rende meglio se non è incavolato nero… E allora mi permetto di avanzare alcune proposte che potrebbero migliorare sostanzialmente le condizioni economiche e di vita dei dipendenti Fiat a costo zero. Anzi la Fiat ci guadagnerebbe. Non voglio proporre fantasie ma esperienze già realizzate da altri gruppi industriali. Si tratta di adottare una visione diversa del sistema Fiat e delle opportunità che offre.

La prima cosa che salta a gli occhi guardando da un elicottero i vostri stabilimenti e quelli di Volkswagen è che in Germania hanno completamente coperto le fabbriche di panelli solari fotovoltaici.

Presso lo stabilimento Volkswagen di Emden è stata inoltre montata una delle turbine eoliche più grandi del mondo, la E-126, che come dice il nome è alta 126 metri, con una capacità nominale di 6000 chilowattora e un rendimento annuo di 20 milioni di chilowattora. Volkswagen ha poi ridotto notevolmente in tutti i settori i consumi energetici, ad esempio sostituendo 52 mila fax, stampanti, fotocopiatrici, con 17.500 dispositivi multifunzione ottenendo un risparmio dell’86% dell’energia elettrica rispetto ai consumi del 2005. Sono arrivati a piantare alberi per produrre biomasse.

E sono anche veloci. Appena hanno comprato la Lamborghini hanno costruito un impianto fotovoltaico sui tetti dei capannoni da 1.400 kW, e si sono dati l’obiettivo di tagliare del 35% le emissioni di Co2 entro il 2015.

Secondo il Bilancio di Sostenibilità 2009 di Fiat l’uso del fotovoltaico è praticamente assente, ad eccezione dello stabilimento della Ferrari. Sul fabbisogno totale del gruppo di 9.429.304 Gigajoule la quasi totalità (9.394.316 gigajoule ) provengono da petrolio e affini. Dal sole solo 900 gigajoule. La Volkswagen ha superato il 30% di energia da fonti rinnovabili. Una distanza siderale.

E sì che da noi la convenienza è doppia rispetto alla Germania: i pannelli solari producono molto di più e i finanziamenti dello Stato coprono al 100% i costi con un premio ventennale.

Se la Fiat volesse, potrebbe realizzare un enorme risparmio di denaro.

Ma invece leggo che: “Nel 2009 il gruppo Fiat ha dato vita al suo primo piano d’azione energetico: un programma quinquennale che prevede la riduzione del 15% del consumo di energia e delle relative emissioni di CO2 nel periodo 2010-2014“. Cioè c’è un ritardo spaventoso rispetto alla concorrenza e, me lo lasci dire, l’obiettivo del 15% di riduzione delle emissioni è risibile, e oltretutto si progetta di raggiungere questo risultato in parte comprando energia proveniente da fonti rinnovabili… perché non produrla tutta direttamente?

Ora io credo che sia contraddittorio chiedere grandi sacrifici agli operai e contemporaneamente continuare imperterriti a buttare i soldi dalla finestra perché non si vuole affrontare il nodo dell’efficienza energetica.

Sono convinto che se io e lei ci sediamo a un tavolo con carta e penna e facciamo quattro conti, arriviamo a tagliare alcune centinaia di milioni di euro, non di bruscolini…

Inoltre Fiat potrebbe utilizzare le sue potenzialità energetiche offrendo al contempo benefit molto interessanti per gli operai. Ad esempio, il comune di Peccioli ha realizzato un grande impianto fotovoltaico dando la possibilità ai cittadini di diventarne soci. Realizzare un progetto analogo sui capannoni della Fiat potrebbe dare energia gratis ai lavoratori della Fiat a costo zero per l’azienda… Un bel benefit.

Ma la Fiat potrebbe agire in molti modi per favorire contemporaneamente i propri bilanci e quelli (magri) delle famiglie dei lavoratori.

Negli anni ’80 il suo gruppo commercializzò il Totem, un generatore di corrente e calore per il riscaldamento domestico che abbatteva i costi per energia elettrica e combustibile di oltre il 30%. Sostanzialmente si trattava del motore di una 127 a gas che produceva elettricità e recuperava il calore sviluppato dalla combustione per riscaldare la casa. Ma la Fiat non si impegnò in questo settore dalle potenzialità enormi.

Al contrario Wolkswagen inaugurerà nel 2011 la prima rete di generatori di elettricità e calore costituita da 100 mila unità famigliari in una sola città tedesca, con una produzione di 2.000 MW che corrisponde alla capacità di due centrali nucleari.

Praticamente si sono ispirati proprio al Totem. E Volkswagen offre ai suoi dipendenti l’acquisto di questa tecnologia innovativa a prezzi molto scontati ai suoi dipendenti. Un altro benefit molto interessante: si tagliano i costi del riscaldamento!

Ma non c’è solo il settore ecologico. Fiat potrebbe agire a favore degli operai anche in molti altri modi, valorizzando i salari attraverso la creazione di sistemi di acquisto consociato e altri servizi analoghi. Ho intervistato su questo tema esponenti della Fiom che mi hanno raccontato che anche in questo campo Fiat è molto in ritardo. Ma di questo parlerò nel prossimo articolo.

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