Roberta Bonasia, 26 anni. Miss Torino 2010, potrebbe essere lei la fidanzata del 74enne Berlusconi. Che proprio ieri ha annunciato in un video-messaggio in tv: “Da quando mi sono separato ho avuto uno stabile rapporto di affetto con una persona”. E ora, il nome della possibile compagna del premier esce dagli atti sul caso Ruby, che i pm di Milano hanno inviato alla Giunta per le autorizzazioni della Camera. Lele Mora ed Emilio Fede sono preoccupati. Perché la ragazza di Nichelino (Torino) è sempre più esigente. ”Roberta Bonasia ha preso possesso di tutto. Pretende tutto. Lui è preso…”, si legge infatti nella trascrizione di una telefonata tra Mora e Fede, secondo quanto riferisce chi ha letto la documentazione trasmessa dai magistrati milanesi.

Ma il papà della Bonasia smentisce. ”Mia figlia fidanzata del Presidente del consiglio? Magari …”. E’ la battuta di Gino Bonasia. “Quando è circolata la voce, l’abbiamo presa tutti sul ridere. Secondo noi si tratta di un’omonimia. In ogni caso – conclude – Roberta non mi ha mai parlato di niente del genere”.

Ieri l’annuncio del premier, in un messaggio ai Promotori della libertà anticipato da ‘Studio aperto’. “E’ assurdo solo pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna – afferma Berlusconi – E’ una cosa che considererei degradante per la mia dignità”, dice il premier. “Da quando mi sono separato, ma non avrei mai voluto dirlo per non esporla mediaticamente – continua il premier – ho avuto un rapporto stabile con una persona che era spesso con me in quelle serate e che certo non avrebbe consentito che accadessero quei fatti assurdi che certi giornali hanno ipotizzato”. Una novità, a dire il vero, di cui non si era mai avuto alcun segnale. La presunta fidanzata del premier, che a suo dire partecipa ai festini, non prende parte nemmeno al pranzo di Natale (di cui “Chi” ha fatto un ampio servizio fotografico) in cui Berlusconi riunisce tutte le sue famiglie al gran completo? Eppure, il Pdl fa quadrato intorno al premier, con La Russa che, intervenendo in diretta al Tg3, dice che il fidanzamento di Berlusconi è cosa nota. Anche Daniela Santanché, intervistata da ilfattoquotidiano.it che le chiede se sia lei la donna di cui parla il premier, liquida la questione con una risata, aggiungendo: “Quella che per voi è una notizia per me non lo è”, affermando quindi di essere al corrente della relazione (ASCOLTA L’AUDIO).

Berlusconi difende poi Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Il presidente del Consiglio dice che le accuse nei loro confronti “sono destituite di ogni fondamento”. Del direttore del Tg4, Berlusconi parla ricordando che “Emilio Fede è un amico carissimo da sempre”. “Lele Mora – prosegue – lo conosco da molti anni per il suo eccellente lavoro a Mediaset. L’ho aiutato in un momento di grande difficoltà economica e di salute e sono orgoglioso di averlo fatto. So che, quando potrà, mi restituirà quanto gli ho prestato”. Quanto alla consigliera regionale Nicole Minetti “è una giovane donna brava e preparata che sta pagando ingiustamente il suo volersi impegnare in politica”.

Il premier torna ad attaccare la magistratura. “E’ gravissima, è inaccettabile, è contro la legge, questa intromissione nella vita privata delle persone. Perché quello che i cittadini di una libera democrazia fanno nelle mura domestiche riguarda solo loro. Questo è un principio valido per tutti e deve valere anche per me”, dice il Cavaliere. Per il premier “non si può andare avanti così. Non è un paese libero – dice ancora il Capo del governo – quello in cui quando si alza il telefono non si è sicuri della inviolabilità delle proprie conversazioni. Non è un paese libero quello in cui alcuni magistrati conducono delle battaglie politiche usando illegittimamente i loro poteri contro chi è stato democraticamente chiamato a ricoprire cariche pubbliche”. E ancora: “Non è un paese libero quello in cui una casta di privilegiati può commettere ogni abuso a danno di altri cittadini senza mai doverne rendere conto”. Per questo “occorre fare immediatamente le riforme, tra cui quella della giustizia”.

Le indagini della procura di Milano sul caso Ruby, secondo il presidente del Consiglio, sono una reazione al voto di fiducia e alla pronuncia della Consulta sul legittimi impedimento. “A questi pubblici ministeri – dice – non è evidentemente piaciuto il voto di fiducia del 14 dicembre tanto che, subito dopo, mi hanno iscritto nel registro degli indagati. A quegli stessi pm non è piaciuta nemmeno la decisione della Corte Costituzionale al punto che, il giorno successivo alla sentenza della Consulta, con una tempistica perfetta, hanno reso pubbliche le loro indagini”. Berlusconi accusa i pm della procura di Milano: “Hanno effettuato una gravissima intromissione nella mia vita privata, effettuando una inaccettabile schedatura dei miei ospiti nella casa di Arcore, con l’individuazione di tutti i loro numeri telefonici, hanno messo sotto controllo per diversi mesi i loro telefoni, hanno adottato un atteggiamento discriminatorio e umiliante nei confronti di persone che non hanno alcuna responsabilità se non quella di essere state mie ospiti e di portarmi amicizia e affetto”.  “Ancora una volta – continua – la giustizia è stata piegata a finalità di carattere politico, con una volontà chiaramente persecutoria nei miei confronti”.

Il presidente del Consiglio osserva che le accuse formulato nei suoi confronti sono “totalmente infondate e addirittura risibili”. Anche perché “il dirigente della Polizia che sarebbe stato concusso nega di esserlo mai stato, e la persona minorenne nega di aver mai avuto avances né tanto meno rapporti sessuali e afferma di essersi presentata a tutti come ventiquattrenne, fatto avvalorato da numerosissime testimonianze”. Secondo il premier le feste nella sua villa di Arcore non avevano nessuna implicazione sessuale: “Nessuno può essere rimasto turbato da quelle serate perché tutto si è sempre svolto all’insegna della più assoluta eleganza, del più assoluto decoro e tranquillità e senza nessuna, nessuna implicazione sessuale. Tutti i partecipanti a quelle serate hanno rilasciato al riguardo dichiarazioni inequivocabili”.

Aggiornato alle 19.00 del 17 gennaio 2011

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