Questa volta non è uno scherzo. In Ungheria da sei mesi governa il centro-destra. Ha il 70% dei seggi in Parlamento: la Costituzione non è più un problema! “Il popolo ha parlato: è la democrazia, bellezza!

E così, il governo ha fatto una nuova legge sull’informazione.

  • Ha soppresso tutte le redazioni che producono o diffondono informazione nelle radio e nelle televisioni: resta solo l’Agenzia di stampa governativa, che centralizzerà tutte le informazioni e le distribuirà personalmente ai media.
  • Sono previste multe salate per chi scrive articoli “non equilibrati politicamente”. L’equilibrio sarà valutato dal Garante per l’informazione. Il Garante per l’informazione sarà nominato dal Governo, sì.
  • E poi ci saranno altre multe per chi pubblica “informazioni contrarie agli interessi nazionali” (non si dice quali sono), o “lesive della dignità umana” (idem). Decide il Garante di cui sopra.
  • I giornalisti hanno, da ora in poi, l’obbligo di rivelare le loro fonti, pena sanzioni penali, quando ci sono “questioni legate alla sicurezza nazionale”, devono consegnare tutti i loro documenti e supporti elettronici su semplice richiesta del potere esecutivo. Anche se nessuno là fuori ha commesso un reato.

Mi fermo qui. Avete capito. Noto solo che da noi c’è un’arietta… come di gente che avrebbe tanto voluto fare come gli ungheresi… Andiamo al dunque.

Signor Ambasciatore della Repubblica Ungherese. Immagino che ci spiegherà che non abbiamo capito… Che è tutto un equivoco… Che il Suo Governo vuole solo razionalizzare, prevenire il terrorismo, garantire l’ordine pubblico… Ci spieghi! Qualche volta è duro persino fare il diplomatico. Qualche volta è duro essere Uomini.

Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana, on. Frattini. Lei crede che un paese che si dà queste leggi sulla stampa e l’informazione possa rimanere in Europa? E assumerne addirittura la Presidenza nel primo semestre 2011? Pensa che i cittadini Europei possano accettare di essere rappresentati da un governo del genere, che ha dimostrato chiaramente in patria che cosa ha in mente per loro? Intende prendere una posizione dignitosa e ferma, a parole e nei fatti? Oppure non trova poi così male il nuovo modello ungherese di “libertà di stampa”?

Onorevole Bossi: Lei crede che la gente del posto (molto incazzata per la crisi economica e per i comportamenti della “casta” dei politici ungheresi) abbia fatto bene a mandare al governo con una valanga di voti uno che aveva dichiarato: “Preferisco fare gli interessi del popolo ungherese piuttosto che quelli dei rom, e degli ebrei che cospirano per mandare a fondo tutto il mondo e anche il mio paese”, e “Anche oggi, a Gerusalemme, si insegna l’ungherese ai bambini, dicendogli che è la lingua della loro prossima patria!”. Non è che per caso, per questi signori che si apprestano a guidare l’Europa, ha in serbo una delle Sue colorite espressioni?

Aspettiamo di sapere.

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