Ho fatto poche vignette sulla questione Sopravvivenza governo e lo stesso vale per Wikileaks.

Perchè ho saltato dei temi così scottanti lo sa solo Dio, e lo stesso spero sappia perchè invece ho trovato fantastica una notizia letta tra le pieghe del quotidiano e alla quale ho dedicato la tavola linkata in fondo a questo post: in soldoni, la Tim vuole mandar via Belen perchè i suoi spot vanno male, il gestore ha un’emorragia di clienti e la colpa è (pare sia) della showgirl che non piace alle famiglie perchè – stando alle cronache – pare sia un po’ troppo discinta o non so (io non posso dirlo perchè non ho la tv: non per scelta intellettuale ma per economia domestica).

Posso parlare per la mia famiglia e non di più: magari è che siamo gente un po’ semplice, forse anche un po’ parsimoniosa, ma quando si tratta di “farsi la scheda” si guardano le tariffe e le offerte, e non chi o cosa fa la pubblicità. Questa comunque è aneddotica mia familiare che non interessa a nessuno. Mi concentravo, invece, su ‘Tim contro Belen’: dopo qualche giorno dalla notizia “Belen via”, ecco lo show riparatore, a Milano, con Belen che firma autografi in un centro Tim e dice che è tutto ok, rassicurandoci tutti.

Mi è sembrato chiaro che il tutto fosse una grossa trovata pubblicitaria, ma come complottista valgo due lire e mi aspetto facili smentite.

Concludo con Corriere della Sera Magazine: vedo il faccione in copertina di De Sica, il lancio del suo nuovo film di Natale (Natale in Sud Africa, non bastavano i mondiali…), film cinepanettone per famiglie.

Con Belen.

Visto come hanno reagito le famiglie con un minuto di spot Belenifero, si aspettano reazioni a catena per quest’ora e mezza di DeSica-Belen in SudAfrica.

Mentre io ragionavo su queste finezze, eccovi lì tutti a stracciarvi i vestiti per lo scandalo compravendita in parlamento, i cablogrammi sul vaticano, l’orgia centrista, l’azzeramento dell’opposizione, la violenza nelle strade, gli infiltrati nei cortei. E invece no, cari: qui parliamo d’altro, magari è come nel titolo del libro di Veltroni: quando gli acrobati cadono, entrano in scena i clown.

La crisi politica, la crisi mia personale e la crisi di ogni giorno e di ognuno di noi: e tutto questo grazie all’illuminante storia di Belen. Pensa un po’.

Qui il link alla tavola dall’appassionante titolo ‘Quando la nave affonda, i topi ballano’, ossia l’arte di parlar d’altro.

Post scriptum
Mi scuso per il gioco di parole ‘Belenifero’ ma non potevo ripetere di nuovo il nome Belen

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