Antonio Razzi, il deputato che in settembre denunciava di aver ricevuto una serie di offerte in cambio del suo sostegno all’esecutivo (guarda il video qui sotto), ha lasciato l’Italia dei Valori per aderire al gruppo misto “Noi Sud”, annunciando la volontà di sostenere il governo Silvio Berlusconi. Intanto il sito di Razzi è scomparso. Al posto di  antoniorazzi.com compare la pagina di un altro sito che pubblica una lettera dal titolo: “Il lungo, sofferto tragitto di Razzi nell’Italia dei valori si è concluso oggi”. L’onorevole ha inoltre scritto una lettera al suo ormai ex leader, Antonio Di Pietro. Una missiva in cui motiva la sua decisione, ripercorre la sua storia nell’Idv e accusa l’ex magistrato di averlo mortificato. Ma nel testo Razzi confonde il patriota Pietro Micca con Enrico Toti.

“Non rinnego lo spirito con cui ho lavorato – si legge nella lettera – ma, dato che non hai saputo o voluto essere leale, ho deciso di non fare più parte della tua squadra”. Perché “da te, caro Antonio, ho ricevuto solo mortificazioni». «Ho sopportato la tua indifferenza ai miei sforzi di essere all’altezza, le mortificazioni e le offese più o meno esplicite sul mio conto», è un altro passaggio della lettera di Razzi, per il quale gli anni con l’ex magistrato “hanno rappresentato solo sofferenze e mia moglie ne sa qualcosa per essersi ammalata a causa delle mortificazioni procuratemi dal tuo comportamento. Caro Antonio, non sono Pietro Micca. Non sono quello che lancia la stampella contro il nemico e decide di soccombere“, aggiunge Razzi confondendo il militare sabaudo che si fece saltare in aria per impedire ai francesi di conquistare Torino nel 1706 con Enrico Toti, eroe italiano della Prima guerra mondiale. “Quello che però non accetto – è lo sfogo del parlamentare – è la convinzione che tu hai di essere al di sopra dell’uomo Razzi, sempre e comunque, dimenticando che quest’uomo ha vissuto una vita, una sola moglie, creato una famiglia, avuto dei figli e oggi ha dei nipoti”.

Ma ecco il video in cui Razzi racconta di aver ricevuto delle avances in cambio del suo voto favorevole all’esecutivo: “Si è parlato di pagarmi il muto e darmi un posto nel Governo, ma la proposta più concreta è stata la rielezione sicura”.

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