Il 27 Maggio del 2009, alle ore 12.36, una email firmata viene inviata a numerosi esponenti politici del Comune di Milano tra cui Matteo Salvini, europarlamentare della Lega Nord, nonché capogruppo del suo partito nel Consiglio comunale di Milano. La scrive una abitante di via Padre Luigi Monti, territorio del clan Pesco-Priolo-Cardinale che, in seguito alle indagini della magistratura partite dalla video-denuncia dell’associazione Sos-racket e usura, saranno arrestati e condannati. Nell’email si legge: “Vivo nelle case popolari da 25 anni, la situazione in generale è molto drammatica e vi elenco quello che di fatto succede.

1- Abusivi che non pagano.
2- Abusivi con più alloggi ad uso personale e subaffittati anche ad uso magazzino.
3-Abusivi che dietro compenso di denaro segnalano abitazioni vuote ed aiutano altri ad occupare riscuotendone poi l’ affitto.
4- Appartamenti di persone anziane occupati mentre sono ricoverati in ospedale.
5- La maggior parte degli abusivi sono attaccati alla rete elettrica condominiale.
6- Devo forse dare adito alle voci che girano nel quartiere che l’ obbiettivo del Comune di Milano di creare delle zone ghetto?
7-Ma visto che vantate di rappresentare il popolo vorrei ricordarvi che il popolo siamo anche noi e come voi dobbiamo vivere dignitosamente.

Questa la drammatica richiesta di aiuto è stata inviata alla Lega Nord, che quindi sapeva e non è intervenuta. Come sapeva delle minacce, delle violenze, del racket delle case abusive in via Padre Luigi Monti grazie a un articolo datato 23 ottobre del 2005 del Corriere Della Sera a firma di Michele Focarete e Gloria Pozzi. Esposti e denunce degli inquilini regolari diedero seguito ad una Commissione di Controllo istituita dal Comune di Milano che si concluse con un nulla di fatto. Ovviamente nel 2005 la Lega ne era a conoscenza visto che era presente con molti Consiglieri comunali a Palazzo Marino. L’ associazione Sos racket e usura raccolse, invece, il disperato appello lanciato da questo abitante di via Padre Luigi Monti, appello ignorato da tutti. Quello che successe dopo è cosa nota a tutti: fu dimostrato dalle indagini di Polizia Giudiziaria l’ esistenza del racket degli alloggi che ha portato all’ arresto e alla condanna di Giovanna Pesco, Anna Cardinale ed altre 12 indagati. Per anni gli abitanti di via Padre Luigi Monti hanno inviato esposti e richieste di aiuto ad ogni forza politica. Fino ad arrivare a una sentenza di condanna e una motivazione del Giudice lapidaria: “Il racket degli alloggi è stato di fatto favorito per l’ inerzia del Comune di Milano.

Eppure, alle parole di Saviano a Vieni via con me (la ‘ndrangheta nel Nord Italia, per meglio infiltrarsi ha cercato contatti con esponenti politici della Lega), la risposta della politica è stata una reazione “indignata” (ministro Maroni). Dopo le affermzioni del Consigliere regionale IdV Giulio Cavalli, il Presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, è stata quella di minacciare querele. Nella trasmissione televisiva l’Infedele, Giulio Cavalli aveva dichiarato: “ la ‘ndrangheta nomina e fa riferimento a uomini politici, più o meno consapevoli, all’ interno delle amministrazioni locali e del Consiglio regionale“. A questo punto, visto i due episodi, l’Associazione Sos racket e usura pone una semplice domanda al ministro dell’Interno: “Come mai il Carroccio non è intervenuto a Milano, dopo avere ricevuto questa email, arrivata sul tavolo dell’ europarlamentare Matteo Salvini?”. Aspettiamo, smentite, risposte e querele.

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