E’ iniziata alle 14 la manifestazione nazionale indetta all’Aquila (guarda lo streaming su Abruzzo 24ore Tv). 15mila cittadini – questa la prima stima nonostante la pioggia –  chiedono un trattamento fiscale uguale agli altri territori colpiti da calamità; interventi economici per i disoccupati, cassaintegrati e precari e per le attività produttive e commericiali; ricostruzione certa, al di fuori della logica commissariale. Sotto la pioggia battente, il corteo rende omaggio silenziosamente ai morti del terremoto quando si passa di fronte all’area ancora sotto sequestro dove sorgeva la casa dello studente, dove persero la vita 8 ragazzi. Una parte sfila nella zona rossa, dopo aver sfondato le transenne. Non ci sono scontri. Per molti aquilani, fra sgomento e indignazione, e’ il primo ritorno in un centro storico abbandonato. Si cammina fra le macerie del 6 aprile e quelle dei crolli successivi. Si procede velocemente perché e’ tutto pericolante.

La lista delle adesioni, che si può consultare sul sito http://www.anno1.org/adesioni_manifestazione, è notevole: dal Comune dell’Aquila alla Confcommercio alle altre associazioni di categoria, dalla società civile ai sindacati (CGIL e UIL Abruzzo), da strutture nazionali (Legambiente, Emergency e molte altre) ai partiti. È prevista la presenza alla manifestazione di Antonio Di Pietro (IdV), Enrico Letta (Pd), Marco Pannella, Mario Staderini (Radicali). Nessuno di loro farà interventi pubblici. Adesioni anche da Sel, Prc, Sinistra critica, Rifondazione comunista, Comunisti Italiani, API e solidarietà dall’UDC.

Presenti alla manifestazione diversi esponenti della politica. Di Pietro con la bandiera nero verde dell’Aquila, con i sindaci del cratere dietro allo striscione dei parenti delle vittime. Marco Pannella nel corteo che dice: “E’ importante essere qui oggi perché questa Aquila che scende in piazza è una città che reagisce. Questa Aquila e’ il simbolo di un’Italia terremotata che prova a rivivere”. E poi presenze da tutta Italia: comitati campani, no tav dalla Val di Susa, no dal Molin. E poi ancora comitati molisani, comitato vittime della scuola elementare san giuliano di Puglia. Non ci sono simboli di partito. Solo striscioni, gonfaloni dei comuni, bandiere neroverdi.

L’obiettivo, oltre alle richieste, è quello di iniziare la raccolta firme per presentare la legge di iniziativa popolare elaborata dai cittadini (Scarica il testo della proposta di legge) per arrivare ad un piano complessivo partecipato di ricostruzione per la città, che possa anche essere da modello per altri territori e che garantisca la possibilità di pianificazione ai cittadini aquilani. Una pianificazione che, dall’alto, naviga a vista.

È di ieri, infatti, la notizia che la Camera ha approvato l’ordine del giorno che proroga la restituzione degli arretrati delle tasse da gennaio 2011 a giugno 2011: dovrebbe essere una misura contenuta nel decreto Milleproroghe. Ma è uno schema che si è già ripetuto altre tre volte e che, spiega Luigi Fabiani, tributarista aquilano fra i firmatari della legge di iniziativa popolare, “avvenendo di volta in volta, di sei mesi in sei mesi, impedisce ai cittadini di fare progetti per il futuro”.

Sul palco di Piazza Duomo, al termine del corteo sarà il momento degli interventi: Mario Monicelli, Corrado Augias, Margherita Hack e i fratelli Taviani hanno registrato messaggi che saranno proiettati.

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