“Se ci sarà la fiducia andremo avanti a lavorare, sennò andremo al voto”. Lo ha detto Silvio Berlusconi questa mattina al Quirinale, dove il premier ha assistito alla cerimonia di consegna delle onorificenze per i nuovi Cavalieri del Lavoro. Una crisi di governo secondo B. “sarebbe una jattura assoluta”. “Soltanto con una assoluta irresponsabilità si può pensare di mettere in crisi un governo – continua il capo del governo – che fino a qualche tempo fa era il più solido e il meglio piazzato in Europa, con davanti tre anni di governo, una forte maggioranza parlamentare e con un presidente del Consiglio primo in Europa per la considerazione dei cittadini”.

Il 14 dicembre, giorno in cui Camera e Senato voteranno le mozioni di fiducia e di sfiducia, “sarà il giorno che deciderà se l’Italia può continuare ad avere quella stabilità che è assolutamente importante per resistere in una situazione di crisi che non è ancora passata”. Berlusconi giudica molto remota l’eventualità di un Governo Berlusconi bis “non credo ci si possa arrivare”, anche perché il premier è convinto che non sarà sfiduciato dal Parlamento. “Sono abituato a prendere in considerazione – dice – solo le situazioni che considero probabili”. “Abbiamo bisogno di stabilità  – ha ribadito Berlusconi – e c’è da parte del Governo tutto l’impegno possibile per continuare con la stabilità che ci ha consentito tutto il lavoro fatto finora e con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti”. “Io – aggiunge – al tavolo dei capi di Stato e di governo in Europa ho ‘maramaldeggiato’, facendo passare tutta una serie di provvedimenti favorevoli a noi e assolutamente importanti”, ha affermato sottolineando la forza dell’esecutivo rispetto all’Europa.

Nel frattempo domani il governo dovrebbe nominare il nuovo presidente della Consob, l’Authority di Borsa, “Penso che domani sia il giorno buono”, ha dichiarato il presidente del Consiglio ai giornalisti presenti ma Berlusconi non ha fatto il nome del probabile presidente dell’organismo di controllo sui mercati, anche se il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, anch’egli presente al Quirinale, ha ricordato che “c’è l’autorevole candidatura di Vegas”.

Intanto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a margine della cerimonia ha voluto esprimere il suo apprezzamento per “l’importante il senso di responsabilità dimostrato ieri da parte di tutte le forze politiche nel voler dare la precedenza alla legge di stabilità e bilancio, la Finanziaria, rispetto al dibattito politico”. E ha poi aggiunto il capo dello Stato: “Avremo bisogno di altri segni di senso di responsabilità nei tempi avvenire”. “Anche perché occorre fare i conti – ha osservato Napolitano – con le ‘turbolenze finanziarie’, che continuano a persistere, che investono ancora una volta l’eurozona e dalle quali sappiamo che possono derivare incognite per un paese come il nostro gravato da un pesantissimo stock di debito pubblico. Abbiamo il dovere di fare fronte a questo vincolo, che pesa tanto, anche sul bilancio anno per anno”.

A rinviare la fine anticipata dell’attuale governo, i segnali che arrivano dall’incontro del direttivo del Pdl. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha prima escluso un mercato dei deputati dopo l’uscita dei finiani dal governo per poi però ribadire: “Certo, se qualcuno risponde al nostro appello di responsabilità, per carità, ma da parte nostra nessun mercato acquisti, non puntiamo a costruire una maggioranza risicata. Se però il governo non otterrà la fiducia, credo che il 27 marzo possa essere la data buona per il voto”. Data indicata oggi anche dal ministro leghista Roberto Calderoli.

E a proposito sempre di sfiducie, la Camera il prossimo 29 novembre esaminerà la mozione di sfiducia dell’opposizione nei confronti del numero uni dei Beni culturali, il ministro Sandro Bondi. Mozione presentata dal Pd dopo il crollo della Domus dei Gladiatori negli scavi di Pompei.

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