Crisi di governo, Fini e Schifani in Quirinale e Berlusconi all’ospedale? ‘N t’u culu alla crisi. Parola di Cetto Laqualunque, che arriverà nelle nostre sale il 21 gennaio, per la regia di Giulio Manfredonia e la produzione Fandango. Il titolo? Un grido di battaglia politica, che non ammette distinguo: Qualunquemente. Dopo otto settimane di lavorazione tra Roma e Calabria (Lamezia Terme, Scilla e Palmi), Antonio Albanese alias Cetto Laqualunque è pronto, prontissimo: “Cazzu cazzu iu iu. Quotidianamente spessatamente purtroppamente…”. Al suo fianco sul grande schermo Sergio Rubini, Lorenza Indovina, Salvatore Cantalupo, Luigi Maria Burruano e in colonna sonora la Banda Osiris, la campagna elettorale di Cetto è già iniziata, con tanto di affissioni a Roma. E un solo punto in programma: Più pilu per tutti.

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