I recenti fatti di cronaca pongono una questione di sicurezza nazionale a riguardo della figura del presidente del Consiglio. E non si tratta soltanto di registrazioni e fotografie scattate nelle residenze presidenziali. Ormai da più di un anno, grazie ad una talpa che, inspiegabilmente, agisce indisturbata, il Times di Londra è riuscito a mettere le mani sul diario personale del nostro premier. Il Fatto Quotidiano ne ha già dato conto il 7 novembre, commentando le indiscrezioni pubblicate dal Times il giorno prima.

Qui di seguito, la prova che il quotidiano britannico può contare da tempo, e impunemente, su una spia ben inserita nei palazzi del potere.

Traduzione dal “The Times” del 25 luglio 2009, rubrica satirica “MyWeek”, a cura di Hugo Rifkind

Lunedì
“Un nastro?” dico alla mia segretaria personale. “Impossibile!” La mia segretaria personale è una persona fidata. Senza di me starebbe ancora lavorando nel miglior canale meteo italiano via cavo e senza vestiti (che è di mia proprietà), a prevedere l’arrivo di qualche fronte d’aria fredda. Di norma è una bella ragazza, tosta e tranquilla. Ma oggi, con la sua minigonna, in piedi sul grande specchio che ricopre il pavimento attorno alla mia scrivania, appare decisamente sulle spine. “Signor  Berlusconi, non sembra un falso” dice.

“Ma dove potrebbe aver nascosto il registratore?” chiedo io. La mia segretaria personale dice che non lo sa. “Le cose che abbiamo fatto,” mormoro. “Non è possibile. Le traccerò uno schema”. La mia segretaria personale dice che non sarà necessario.

“Comunque” proseguo “non ho nulla da nascondere. Che cosa mi fa dire questo cosiddetto nastro?” La mia segretaria personale diventa rossa e dice qualcosa a proposito di un letto.

“Un letto di fiori? Un’aiuola?” suggerisco “E’ chiaro che avevo in mente di nominarla ministro dell’Agricoltura”.
“Lei l’ha chiamato il letto di Putin” dice lei “E ha detto che aveva le tende” “Questi russi!” esclamo “giardinieri che puntano sugli effetti vistosi e un po’ volgari, lo sanno tutti”. “E comunque” dice la mia segretaria personale “Lei ha nominato me ministro dell’Agricoltura. Non se lo ricorda? Quando portavo quei tacchi”

Martedì
Me ne sto rintanato nel mio ufficio. In mattinata telefona Putin. E’ piuttosto arrabbiato. “Adesso tutto mondo sa che letto Putin vicino letto Silvio. Io sembra checca. Che io venuto ospite doveva essere nostro segreto. Se tu dice che io grida perché spaventa di storie di fantasmi, io nega tutto. Ultimo avviso, questo. O niente più gas per Italia”.

“E’ proprio acido” dico alla mia segretaria personale dopo che lui ha riattaccato, “perché tutte le sue donne assomigliano a delle patate! Hahah!” La mia segretaria personale dice che dovrei smettere di fare battute come questa.

“Sta diventando un vero problema” dice “Soprattutto per le elettrici. Cominciano a pensare che lei sia un misogino”. “Un misogino?” mi vien da ridere “Anche se ci sono tante belle gnocche nel mio governo?” “Sì, anche così'” dice la mia segretaria personale.

Misogino, figurarsi! Oggi ragiona male. Deve avere le sue cose.

Mercoledì
Sempre in ufficio. Riunione di governo. Una faccenda stranamente formale e sgradevole, soprattutto perché, a differenza del solito, non si tiene nella piscina con idromassaggio. Anche così, io do comunque alle signore il permesso di indossare minibikini e di spalmarsi addosso a vicenda tutta la crema solare che vogliono. Misogino, eh?

Giovedì
Dio mio. Possibile che sia vero? Pare che sia saltato fuori un altro nastro!

“Sul serio” dico alla mia segretaria personale, quando viene sul sofà a svegliarmi. “Non è fisicamente possibile. La signora deve lavorare in un circo.”

La mia segretaria personale si strofina gli occhi. Forse, dice, è il momento di adottare una strategia nuova. Un nastro insinua addirittura che, di solito, io non faccia uso di preservativi, per l’amor del cielo. Le cose si mettono male. Quindi, la mia addetta stampa ha deciso che forse è venuto il momento di apparire pentito. Rilasciare un comunicato.

A tutti i giornali. Non solo ai miei. “E niente barzellette,” continua lei “OK?”. “Va bene” rispondo con un sospiro. “Ditegli che non sono un santo”. La mia segretaria personale prende nota e lo scrive.

“Sebbene” aggiungo io “neppure un santo userebbe un preservativo, no? No?”. “Ops” dice la mia segretaria personale “si è rotta la punta della matita.”

Venerdì
Un’altra notte in ufficio. Dove altro posso andare? Ho molte case, ma sono tutte piene di giovani donne, indossano la parte inferiore del bikini e grandi occhiali da sole, e passano il tempo a bere champagne e a chiamarmi papi. All’improvviso mi viene la preoccupazione che abbiano tutte un registratore. In qualche posto. Ve lo figurate un misogino che si trova in una situazione come questa?

Comunque, mi ritrovo qui da solo. Chi potrei invitare, senza scatenare uno scandalo? Prendo il telefono e chiamo Mosca.

“Vladimir,” dico “ti va l’idea di dormire qui da me per stanotte? Con qualche storia de’ paura? Io dormo sul sofà, ma c’è un altro sofà per te.”

“Sofà ha tende?” dice Putin tutto imbronciato

“Certo”, dico io

Putin dice che sarà qui in tempo per un banchetto di mezzanotte

B.COME BASTA!

di Marco Travaglio 14€ Acquista
Articolo Precedente

Il Paese delle bambole gonfiabili

next
Articolo Successivo

L’aiutino al suddito di turno

next