”L’11 novembre Bertolaso va in pensione, non sarà più capo della Protezione Civile e sottosegretario”. E’ il premier, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi, ad annunciare l’addio. Il numero uno della Protezione, dunque, lascia dopo 9 anni alla dirigenza del Dipartimento di via Ulpiano.

La sua uscita era prevista da tempo ed era stato lo stesso Bertolaso, in più occasioni, a ribadirlo. “Ho avuto modo di lavorare con lui gomito a gomito per la Campania, l’Abruzzo, l’alluvione di Messina – ha aggiunto Berlusconi – e in diverse emergenze nazionali in cui il Dipartimento della Protezione Civile è entrato in funzione e davvero devo dire che sarà una perdita che sentiremo”.

Il Cavaliere ha espresso la volontà di trovare con lui una “forma di collaborazione, che ci consenta di utilizzare la sua esperienza, le sue capacità decisionali e la sua capacità organizzativa. Me lo auguro di cuore – ha concluso – e credo di interpretare la volontà di tutto il governo nel ringraziarlo per tutto quello che lui ha dato, con una capacità davvero superlativa”.

Al posto di Bertolaso arriverà il prefetto, Franco Gabrielli, attuale vice capo del Dipartimento. La nomina dell’ex prefetto dell’Aquila ed ex direttore dell’Aisi dovrebbe esser fatta nei prossimi giorni con un decreto del presidente del Consiglio.

L’annuncio del passaggio delle consegne ai vertici della Protezione Civile, avviene in piena emergenza rifiuti in Campania ed emergenza maltempo in Veneto. Berlusoni, durante la stessa conferenza stampa, ha annunciato la costruzione di nuovi temovalorizzaotiri: “tra cui, quello di  Napoli est’’. Attraverso un decreto, fa sapere il premier, “che conterrà anche la cancellazione di due discariche a Ferre: quella di Cava di Viello e Valle della Masseria”.

E’ stato Bertolaso, invece, a parlare della situazione in Veneto. “La gestione dell’emergenza maltempo è stata efficace e il sistema ha funzionato nel migliore dei modi”. Il numero uno della Protezione ha inoltre annunciato che il governo ha approvato la richiesta di stato d’emergenza per Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana e Calabria”.

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