Racconta Ruby, la ragazza marocchina amica del trio Berlusconi-Mora-Fede: una sera Emilio Fede mi venne a prendere su un’auto blu e scortati da una gazzella dei carabinieri andammo ad Arcore. Sì, nella villa del Premier dove dismessi gli abiti istituzionali – e forse non soltanto quelli – ci si sarebbe dedicati al Bunga Bunga.

Le indagini ci diranno se è vero. Nei racconti di Ruby ci sono contraddizioni, ma anche parecchi riscontri.

Comunque tre domande possiamo già farcele:

Che cosa dovrebbero pensare, secondo voi, i poveri carabinieri che magari hanno scelto l’Arma per aiutare il loro Paese e invece sarebbero costretti a prestare servizio portando ragazze alla Villa del Premier?

Che cosa dovrebbe pensare una persona (un giudice, un poliziotto, un collaboratore di giustizia) che rischia la vita e non ha la scorta, sapendo che le gazzelle dei carabinieri e le auto blu sarebbero utilizzate per portare minorenni ad Arcore?

Che cosa dovrebbe dire un cittadino che chiama il 112 perché ha i ladri in casa e si sente rispondere che non ci sono auto? Che cosa dovrebbe dire sapendo che una delle poche gazzelle disponibili invece di prestare servizio per le strade sarebbe stata adibita alla scorta di una cubista che andava a fare il Bunga Bunga da Berlusconi?

P.S. Ovviamente non punto il dito contro gli incolpevoli carabinieri.

B.COME BASTA!

di Marco Travaglio 14€ Acquista
Articolo Precedente

La Repubblica del Bunga Bunga

next
Articolo Successivo

Sia buono, si dimetta

next