Si chiama  (Edl), è nata a Londra circa un anno fa sulla base di un programma razzista e islamofobo. Ora rischia di trasformarsi in qualcosa di più grande: l’European Defence League.

Come si apprende dal sito dell’Edl, il battesimo europeo del movimento è in programma ad Amsterdam per il 30 ottobre. In occasione della conclusione del processo per incitamento all’odio razziale contro Geert Wilders, controverso leader della destra radicale olandese.

Nel 2010, le manifestazioni del movimento di estrema destra in Inghilterra hanno raccolto, a seconda delle occasioni, da qualche decina di militanti fino anche ad alcune migliaia. Ma quello che preoccupa è il successo che le idee xenofobe dell’Edl stanno avendo oltremanica. Attivisti da Germania, Belgio, Svizzera e Francia, interrogati dalla stampa britannica, assicurano di condividerne la crociata contro la minaccia che l’Islam rappresenterebbe per la cultura e i valori del Vecchio continente.

Il legame di maggior peso sembra però essere quello instaurato oltreoceano. Un’inchiesta del settimanale britannico Observer www.observer.gurdian.co.uk ha rivelato il reciproco interesse tra gli xenofobi inglesi e l’americano Tea Party. Il movimento, collocato alla destra dei Repubblicani, giocherà un ruolo decisivo nelle prossime elezioni di Midterm in Usa.

L’Edl ha invitato a Londra Nachum Shifren, rabbino dalle posizioni marcatamente antislamiche, associato al Tea Party e mantiene stretti i contatti con Robert Spencer e Pamela Geller, esponenti dello stesso partito, due dei più strenui oppositori alla costruzione del centro di cultura islamica che dovrebbe nascere vicino a Ground Zero.

L’Edl si proclama “movimento pacifico e non razzista”, che vuole combattere “il processo di islamizzazione, l’Islam militante e tribunali della Sharia, basi del fondamentalismo islamico”. Proprio come altri partiti di matrice fascista del Regno Unito, come il National Front e il più rappresentativo British National Party (Bnp), l’Edl fa leva sulla minaccia che la crescente presenza degli immigrati possa portare alla scomparsa della cultura britannica ed europea.

Al contrario del BNP di Nick Griffin, logorato da scontri interni e marginalizzato a livello elettorale, l’Edl è un movimento “di strada” estremamente pericoloso: populista, energico, mediatico. Per questo il deputato della sinistra laburista Jon Cruddas, che ha battuto il Bnp nel proprio collegio alle scorse elezioni, scommette che in Gran Bretagna l’Edf occuperà sempre più lo spazio politico tra i Conservatori e il vecchio movimento fascista di Griffin.

Venerdì scorso una dimostrazione a Leicester, a cui il ministro degli Interni Theresa May aveva negato l’autorizzazione, ha dato vita a violenti scontri tra un migliaio di estremisti di destra, le forze dell’ordine, e circa 600 attivisti di Unite Against Fascism www.uaf.org.uk, associazione antirazzista di estrema sinistra. Gli scontri di Leicester sono una delle tante dimostrazioni di come l’Edl – associazione a lungo rimasta misteriosa e i cui militanti agiscono spesso con il volto coperto dalla croce di S. Giorgio (emblema dell’Inghilterra)- non possa essere esattamente liquidato come un pacifico club di intellettuali.

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