“Il ministro non c’è. E’ fuori dal Paese. Richiami tra una settimana ”. Questa è la risposta che si ottiene chiedendo di L. Rudolph Francis, ministro della Giustizia di St Lucia. Dopo l’iniziale disponibilità dei segretari, arriva la dichiarazione ufficiale: sono irreperibili sia il primo ministro, sia il ministro della Giustizia. Assenti per una settimana. Le loro risposte quindi arriveranno, se arriveranno, tra almeno sette giorni. Ma a quel punto, il voto sui cinque punti programmatici su cui Berlusconi potrebbe chiedere la fiducia al Parlamento sarà già passato e ogni nuova informazione sarà ininfluente sulle decisioni dei parlamentari.

Nessuna conferma dalle autorità di St Lucia sulla autenticità di un documento che oggi pesa molto nel dibattito politico italiano, al punto da spingere due quotidiani – Libero e il Giornale – a chiedere le dimissioni del presidente della Camera Gianfranco Fini. Si tratta della fotocopia di una presunta lettera “riservata e confidenziale” con cui il 16 settembre Francis avrebbe comunicato al capo del Governo che il proprietario e beneficiario (beneficial owner) delle società Timara e Printemps a cui è intestato l’ormai famigerato appartamento di Montecarlo è il signor Giancarlo Tulliani. Proprietario e locatario dell’immobile monegasco sarebbe quindi il cognato del Presidente della Camera. Da qui, le accuse di menzogne rivolte a Fini.

Ma che interesse può avere il governo di St Lucia a individuare il proprietario di una società off shore sotto la sua giurisdizione? Nella lettera il ministro della Giustizia racconta che la richiesta di informazioni è motivata dalla “possibile pubblicità negativa legata alle informazioni fornite da giornali internazionali” su società di St Lucia. Impossibile domandare altro, resta il fatto che l’isola è un paradiso fiscale con un livello di trasparenza inadeguato per gli standard internazionali e che normalmente informazioni dello stesso genere non vengono ricercate nemmeno su richiesta di autorità di paesi esteri.

Eppure la notizia, ripresa oggi in prima pagina sul Giornale, per quanto “riservata e confidenziale” era stata pubblicata nei giorni scorsi su due quotidiani di Santo Domingo, il Listin Diario e El Nacional. Entrambi gli articoli sono targati “Roma”, come se i pezzi provenissero da un corrispondente estero. E l’autore del primo articolo apparso sul quotidiano El Nacional mostra una approfondita conoscenza della politica interna italiana e fornisce precise notizie sulla rottura tra Fini e Berlusconi. Ad esempio i particolari del discorso tenuto a Mirabello con cui Fini ha sancito il definitivo smarcamento dal Pdl.

Resta poi un altro dubbio, quanto vale a Santo Domingo uno scoop che coinvolge un politico italiano, per quanto prestigioso, per spingersi a pubblicare la corrispondenza privata tra un ministro e il capo del governo?

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