C’è un fantasma che si aggira per gli uffici della Provincia di Napoli. E’ quello della soubrette Francesca Pascale, la consigliera provinciale del Pdl che vanta una stretta amicizia con Silvio Berlusconi e che ha spiccato il volo nei palazzi della politica dopo averne frequentato assiduamente le feste di Villa Certosa. La Pascale vive a Roma, in un appartamento di una società facente capo a Berlusconi. E vederla a Napoli nell’edificio di Piazza Matteotti è una notizia rara come la neve ad agosto. I numeri parlano chiaro. La Pascale nell’anno 2010 non ha mai partecipato ai lavori delle commissioni consiliari di cui fa parte. Per l’esattezza, la commissione Lavoro e la commissione Personale e Patrimonio. Zero presenze in commissione da gennaio a maggio, secondo i dati raccolti e custoditi dalla Direzione Supporto Attività del Consiglio. Il raffronto coi colleghi è impietoso. In media, uno qualsiasi dei 45 consiglieri provinciali di Napoli partecipa a una ventina di sedute tra le 9 commissioni istituite dall’ente. In queste sedi, si discutono le proposte di delibere da sottoporre all’aula, e si iniziano a vagliare gli atti della giunta presieduta da Luigi Cesaro che necessitano dell’ok in consiglio. Passaggi che evidentemente alla Pascale devono sembrare del tutto superflui. La fondatrice del comitato ‘Silvio mi manchi’ appare a Napoli soltanto in occasione delle sedute di consiglio provinciale. E non sempre. Quattro volte da febbraio a maggio, in un periodo durante il quale il presidente del consiglio Luigi Rispoli ha convocato l’assemblea per dieci volte. Una presenza al mese. Giusto per farsi ricordare. E per non risvegliare le polemiche sul suo assenteismo, che nell’autunno scorso occuparono qualche pagina dei giornali locali. A novembre il consiglio provinciale approvò interventi e investimenti per circa 50 milioni di euro. La Pascale era assente. Ufficialmente perché inchiodata a letto da un febbrone. Però in quelle stesse ore era stata avvistata a un’iniziativa di Silvio Berlusconi, a Villa Aurelia, Roma, per avviare il progetto dei circoli di Mario Valducci. “Sì, è vero – confessò a Conchita Sannino di Repubblica – mi sono rovinata ancora di più perché sono stata a questa cena straordinaria con il presidente Berlusconi per parlare di questi circoli…”. Plastica dimostrazione della scaletta delle priorità in casa Pdl, dove è più importante partecipare a una cena che a una seduta di un consiglio provinciale.

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