Il messaggio che viene da Strasburgo è inequivocabile e suona come una dura presa di posizione del Parlamento europeo sulle recenti espulsioni dei Rom da parte del governo francese. No alle espulsioni di massa e alla raccolta delle impronte digitali perché illegali; gli amministratori politici devono evitare “la retorica provocatoria e discriminatoria”; la Commissione europea deve essere più decisa nel criticare questi fatti deplorevoli.

La risoluzione è stata presentata da Socialisti, Liberali, Verdi e Sinistra (tra i firmatari italiani figurano Luigi de Magistris, Sonia Alfano e Rita Borsellino) contro quella appoggiata da Popolari e dal gruppo conservatore ECR, ben più morbida nei confronti dell’amico Sarkozy che, dopo le tiepide tirate d’orecchi di un timoroso Barroso, incassa il duro colpo del Parlamento europeo.

“Le espulsioni di massa sono proibite dalla carta dei diritti fondamentali e dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Inoltre, dette misure violano i trattati e il diritto dell’Unione europea dal momento che costituiscono una discriminazione razziale ed etnica –  si legge nella risoluzione che invita le autorità francesi – a sospendere immediatamente tutte le espulsioni dei Rom”.

Non ha dubbi, Juan Fernando López Aguilar, presidente della Commissione per le Libertà civili, la Giustizia e gli Affari interni: “La mossa del Governo Sarkozy è puro populismo demagogico, non una soluzione reale a una grande questione sociale. Il Parlamento europeo non può tollerare che in alcuni Stati membri si cerchi di superare il calo dei consensi nei sondaggi ricorrendo a misure razziste come questa”. E poi ancora: “Il Parlamento europeo non ha voluto condannare la Francia, ma al contempo non può tollerare che alcuni stati membri non si interessino di quello che dice l’UE, soprattutto quando vengono sanciti due principi cardine: la non discriminazione e la libertà di circolazione”. “L’Unione europea non è solamente mercato unico e direttive ma soprattutto cittadinanza”, ha concluso López Aguilar.

Sul fronte francese, la replica non ha tardato ad arrivare. Eric Besson, ministro dell’immigrazione del governo Sarkozy, ha dichiarato che “la sospensione delle espulsioni è fuori questione”.  Ad ogni modo adesso la parola spetta alla Commissione europea, l’unica in grado di intervenire realmente in materia in quanto la dichiarazione del Parlamento esprime solo una presa di posizione ma non ha valore attuativo.

Un messaggio indiretto anche per l’Italia, dove il ministro Maroni ha ventilato misure simili a quelle d’Oltralpe. Sempre nella direttiva si legge: “La mancanza di mezzi economici non può in nessun caso giustificare l’espulsione automatica di cittadini dell’Unione europea”. La Commissione presieduta da Barroso è avvertita: il Parlamento chiede “un’analisi completa della situazione in Francia e in tutti gli Stati membri per quanto riguarda la situazione dei Rom”.

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