“In Europa non c’è posto per il razzismo e la xenofobia”. È l’ammonimento lanciato dal presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso a poche settimane dalle espulsioni dei rom volute in Francia dal presidente Nicolas Sarkozy. Nel suo primo discorso sullo stato dell’Unione tenuto davanti al Parlamento di Strasburgo, Barroso ha detto: “I governi devono rispettare i diritti delle minoranze” e, tra gli applausi degli eurodeputati, ha fatto un appello: “Su questioni così delicate tutti dobbiamo agire con sensibilità e non risvegliare i fantasmi del passato”.

Ogni forma di discriminazione è, secondo Barroso, “puramente inaccettabile”. Ma serve “equilibrio” tra il rispetto del principio della libera circolazione e quello della sicurezza, altrimenti il fenomeno dei rom si presta a pericolose “strumentalizzazioni populiste”. Secondo il presidente della Commissione europea, “serve una risposta seria e responsabile e occorre evitare manipolazioni da politicanti di una questione estremamente grave e sensibile”.

Barroso ha poi aggiunto che “gli immigrati regolari troveranno un’Europa dove i diritti umani sono rispettati e applicati”, ma contemporaneamente si agirà per combattere lo sfruttamento dell’immigrazione illegale. “La Commissione presenterà nuove proposte per il controllo delle frontiere esterne”.

Martin Schulz, leader del gruppo socialdemocratico europeo (S&D), nella sua replica al discorso di Barroso ha attaccato l’Eliseo: ”Dobbiamo fare i nomi di chi è xenofobo e razzista in Europa: si tratta del governo di Sarkozy e Fillon”.

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