Il Vaticano ha comunicato che sta “Seguendo con attenzione la vicenda di Sakineh Mohammadi Ashtiani”. La donna condannata alla pena di morte tramite lapidazione per adulterio e complicità in omicidio. “Il Vaticano – secondo quanto riportato da alcune fonti della S.Sede – è sempre stato contrario alla pena di morte”. L’esecuzione a morte potrebbe essere, però, imminente. Secondo l’avvocato che difende la donna, il ricorso alla Corte Suprema non è stato ancora formalmente accolto e per questo motivo l’autorità giudiziaria iraniana ha il potere di rendere esecutiva in ogni istante la condanna a morte per lapidazione. Intanto Sakineh ha già subito la condanna a 99 frustate.

Nei giorni scorsi il figlio della donna aveva denunciato anche le ‘torture psicologiche’ alle quali la madre è stata sottoposta, che ha raccontato ai giornali inglesi di aver appreso dalla madre al telefono i dettagli dei crudeli maltrattamenti a lei riservati dalle autorita’ iraniane proprio in questi giorni. Oggi l’appello al nostro governo e alla Chiesa: “Mi appello a tutti gli italiani – dice Sajjad Ghaderzadeh di 22 anni – ma soprattutto al loro governo e al premier Silvio Berlusconi. Esorto il Papa a intervenire per salvare la vita di mia madre”.

La donna è madre di due figli, era stata già condannata alla fustigazione 4 anni fa per una relazione adulterina. Poi la condanna a morte per essere stata riconosciuta complice nell’omicidio del coniuge. Grazie anche a una forte campagna di mobilitazione in suo favore , l’esecuzione era stata momentaneamente sospesa. In questi giorni diversi appelli sono stati rilanciati, da quelli continui di Amnesty International, della first lady francese, Carla Bruni, fino a quello fatto dal capitano della Roma, Francesco Totti.

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