Il premier si loda per il suo interim e poi promette: “La settimana prossima sottoporrò al Capo dello Stato il nome di un nuovo ministro dello Sviluppo economico”. E, autoincensandosi, aggiunge: “Vedo che da più parti si chiede la nomina di un nuovo ministro per lo Sviluppo, sostenendo che sino ad ora ci sarebbe stato un vuoto in questa funzione. Mi permetto di garantire che il mio ‘interim’ non è stato un vuoto, ma ‘un pieno’, un vero e proprio pieno di decisioni e di provvedimenti e che il dicastero di Via Vittorio Veneto è stato ed è nelle mani di una delle istituzioni più autorevoli del Paese, quella del Presidente del Consiglio”. Poi, in replica anche alle sollecitazioni di questi giorni da parte di Napolitano che aveva chiesto al governo di occuparsi di più dell’economia, continua: “Sono state assunte molteplici decisioni organizzative, tutte tese all’efficacia e all’efficienza, sono state tenute molteplici riunioni con i rappresentanti delle imprese, dei lavoratori, degli enti territoriali, si è operato incessantemente a supporto di imprese, investimenti, innovazione, telecomunicazioni, intermediazione delle imprese, settore dell’energia, con una decisione e con una concretezza mai viste prima, come credo, nella storia del ministero. Una nota di Palazzo Chigi fornirà maggiori informazioni”. Sulla casella da riempire al vertice del ministero lasciato da Scajola, oggi il deputato del pdl, Giorgio Stracquadanio, aveva dichiarato ai microfoni di Cnr Media che un nome già era stato fatto giorni fa, quello di Paolo Romani, ma che era stato respinto dal Quirinale.  “Contrariamente a quello che leggo in alcune dichiarazioni e sulle agenzie di stampa, devo precisare che il Capo dello Stato non ha mai respinto – ha detto Berlusconi – alcuna candidatura per l’incarico di Ministro per lo Sviluppo economico. Anche perché, nella mia veste di presidente del Consiglio e per il mandato costituzionale che mi spetta, non ho mai proposto finora candidati al Capo dello Stato”.

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