L’idea viene rilanciata dal nostro sito, attraverso il blog di Gianfranco Mascia: “Una mobilitazione lampo, un flash mob, contro Gheddaffi”, questa sera, con un post dal titolo “Un libro per il colonnello!”.

“Non possiamo scodinzolare all’arrivo di Gheddafi, – scrive Mascia nel suo post –  padre-padrone di uno  stato che non conosce la difesa dei diritti umani visto che non ha firmato la Convenzione di Ginevra su questo tema, che ha chiuso l’ufficio Onu per i rifugiati e che utilizza il deserto libico come campo di concentramento dove deporta ogni anno migliaia di migranti di ogni fede vengono torturati. Dopo che ieri abbiamo assistito alla passerella di 200 ragazze,convocate da un’agenzia di casting – scrive Mascia – e rigorosamente “giovani, carine e disposte – per 70 euro – ad ascoltare Gheddafi, abbiamo deciso di lanciare una passerella tutta nostra. I cittadini, italiani e stranieri, di qualsiasi religione, non rimarranno fermi a guardare l’avvilente show che Gheddafi e Berlusconi stanno mandando avanti!”.

L’invito a partecipare al flash-mob è per questa sera, dalle 20, in via Tor di Quinto, quando il leader libico e tutto il nostro governo presenzieranno allo spettacolo equestre organizzato in onore del colonnello nella caserma dei Carabinieri “Salvo D’Acquisto”. Imponenti saranno le misure di sicurezza intorno alla caserma e quindi sarà difficile capire fino a che punto potranno spingersi gli aderenti all’iniziativa. “L’importante è scombinare i piani. Il protocolo preparato ad hoc per la sfilata di Gheddafi. Improvvisseremo, questo è uno dei must dei flash-mob”.

“L’invito rivolto a chi voglia aderire all’iniziativa è a leggere pubblicamente un passo significativo del libro con cui ha deciso di sfilare”, si legge nel post pubblicato su Facebook da dove è paritito tutto e firmato ‘Italia indignata’. Ognuno quindi dei manifestanti ‘lampo’ dovrà portare il proprio libro del cuore, il libro che meglio lo rappresenta. “Sarà un modo per far capire al colonnello e al presidente del Consiglio che le donne non sono ‘oggetti di abbellimentò ma sono esseri dotati di una propria personalità, sensibilità, intelligenza, femminilità e, soprattutto, di una propria ricchezza culturale. Sarà un chiaro messaggio pacifico per rompere un silenzio troppo lungo sullo svilimento della figura femminile in Italia”.

Il post poi riporta un passo e un interrogativo del testo tratto dal documentario di Lorella Zanardo e di Marco Malfi Chindemi, “Il corpo delle donne”, e dal quale è stato tratto un libro, “È in gioco la sopravvivenza della nostra identità. Perché non reagiamo? Perché non ci presentiamo nella nostra verità? Perché accettiamo questa umiliazione continua? Perché non ci occupiamo dei nostri diritti? Di che cosa abbiamo paura?”, un documentario divenuto un ‘manifesto’ contro la mercificazione del corpo femminile creata dai media.

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