Il cadavere del bimbo di tre anni,Mario, è stato trovato carbonizzato nel suo lettino.  Ciò che rimane delle quattro baracche distrutte nell’incendio del campo rom abusivo in via Morselli a Roma, nella zona periferica della Magliana, è un mucchio di cenere dove si distinguono soltanto le reti dei materassi, un passeggino bruciacchiato e qualche straccio.

I genitori di Mario, di 23 e 21 anni, si erano trasferiti nell’insediamento romano da circa un mese e venivano da Brescia. Gli abitanti del campo hanno riferito che il padre dei due bambini si guadagna da vivere raccattando e vendendo ferro.  L’incendio è divampato  nella notte e gli otto abitanti delle quattro baracche, distrutte in venti minuti dalle fiamme molto alte, hanno tentato invano di spegnere il fuoco gettando secchiate d’acqua, dopo aver dato l’allarme a carabinieri e vigili del fuoco.

Non e’ la prima volta che a Roma un bambino di tre anni muore carbonizzato in una baracca di fortuna: il 26 dicembre del 2008 nella pineta di Castelfusano, a Ostia, sul litorale romano, fecero la stessa fine Kristinel di 3 anni e la madre Dorina di 32, entrambi romeni.

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno in quell’occasione parlò  di una tragedia “terribile” e disse che contro “la piaga degli accampamenti abusivi dentro le aree urbane bisogna essere ancora più incisivi”.

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