Dopo la dura presa di posizione del Vaticano sulle espulsioni dei Rom dalla Francia, si è aggiunta anche quella dell’Onu. Il Comitato delle Organizzazioni unite per l’eliminazione della discriminazione razziale, riunito a Ginevra, ha esortato il governo francese ad “evitare rimpatri collettivi e a trovare invece soluzioni che siano durature nel tempo”, aggiunge poi il Comitato “i Rom sono stati rinviati in modo collettivo nei loro Paesi d’origine senza che sia stato ottenuto il consenso libero, pieno e informato di tutti gli individui interessati”. Una presa di posizione, quella dell’Onu, che si aggiunge anche alla preoccupazione per l’incremento di “manifestazioni e violenze a sfondo razzista nei confronti proprio dei Rom”. Anche il Vaticano oggi ha stigmatizzato con forza l’operazione del governo di Sarkozy. In un’intervista all’agenzia francofona I.Media, il segretario del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, arcivescovo Agostino Marchetto, ha dichiarato che: “Le espulsioni come quelle ordinate dal governo francese, colpiscono persone deboli e povere che sono state perseguitate, che furono anch’esse vittime di un olocausto e che – continua Marchetto – vivono sempre fuggendo da chi dà loro la caccia”. Un chiaro riferimento al mezzo milione di zingari che furono sterminati nei lager nazisti. Il ministro dell’immigrazione francese, Eric Besson, ha annunciato una settimana fa che i Rom che lasceranno Parigi alla volta della Romania e della Bulgaria sulla base della formula del ‘rientro volontario, saranno circa 850, 250 di questi sono state già rimpatriati. “La politica attuale francese – si erano espressa nei giorni scorsi la stampa rumena – rappresenta una ‘deriva anti Rom della Francia sarkozista’ ed è in fondo solo una “strategia per riconquistare l’elettorato perduto”.

Intanto per martedì prossimo è previsto un vertice tra  il primo ministro francese, Francois Fillon, e il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso proprio sulla situazione dei Rom in Francia: Fillon nel corso di un colloquio avuto con Barroso ha assicurato come le decisioni attuate dalle autorità francesi “sono completamente conformi al diritto comunitario”.

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