La Procura svedese ha ritirato il mandato di cattura emesso in precedenza oggi nei confronti di Julian Assange, fondatore del sito Wikileaks, accusato di stupro e molestie. Lo ha annunciato la stessa Procura con un comunicato sul proprio sito in cui si rende noto che il Procuratore Capo, Eva Finne, avrebbe ritenuto insufficienti gli indizi di colpevolezza.

Julian Assange, fondatore del sito che ha diffuso documenti top secret sulla guerra in Afghanistan e minacciato di pubblicarne molti altri, era stato denunciato per stupro da due giovani donne in Svezia. La denuncia era stata confermata dal procuratore di Stoccolma Maria Haljebo. Le due donne, di cui non si conoscono i nomi o la nazionalità, hanno un’età compresa tra i 20 e i 30 anni. Una delle due si sarebbe accompagnata con Assange la settimana scorsa in una casa del quartiere Sodermalm di Stoccolma, l’altra lo avrebbe incontrato a Enkoping martedì.

Dopo la denuncia il fondatore di WikiLeaks si era reso irreperibile ma uno dei suoi collaboratori, raggiunto telefonicamente in Islanda, aveva dichiarato a France Presse che “le accuse erano “false” e di non esserne stato “informato prima di leggerle sul tabloid di destra Expressen”.

Alla fine di luglio Wikileaks aveva sollevato un grosso caso pubblicando circa 76mila documenti segreti sul conflitto in Afghanistan dai quali emergeva tra l’altro il ruolo dei servizi segreti pachistani, ufficialmente alleati degli Stati Uniti, a sostegno dei Talebani. A metà agosto il Pentagono aveva definito “altamente irresponsabile” il piano annunciato da Wikileaks di diffondere 15mila nuovi documenti segreti sulla guerra in Afghanistan.

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