Angelo Bagnasco, il cardinale presidente della Cei, chiarisce i confini entro i quali il federalismo può essere un valore cattolico. “La molteplicità, in tutti i campi, è una ricchezza se costruisce l’unità – dice Bagnasco -; se invece disgrega e allontana, allora non diventa più un valore ma un disvalore”. In questo senso, il federalismo può essere “una ricchezza” solo se “costruisce l’unità”. Se invece “disgrega” o “allontana” allora è sicuramente “un disvalore”. Questo è quanto dice il cardinale in un’intervista all’Osservatore Romano, rispondendo a una domanda sul progetto politico federalista sostenuto nell’800 dal filosofo cattolico Antonio Rosmini . “Si vorrebbe, a tutti i livelli e in tutti gli ambiti – spiega il presidente dei vescovi italiani -, che le specificità delle persone, come delle culture e delle regioni, diventino una ricchezza per il bene dell’insieme, un bene che deve essere reale per tutti”.

Il cardinal Bagnasco osserva poi che in questo tempo i media trasmettono modelli culturali dominanti che possono impoverire la fede.  “I cattolici sono chiamati a fare i conti con la crisi dei valori”, spiega,  “ce lo ricorda anche il Papa, il quale ci richiama a una maggiore attenzione, perchè certe forme culturali dominanti che si respirano attraverso i mezzi di comunicazione, attraverso modelli di comportamento, toccano e possono toccare tutti: credenti e non credenti, cattolici e non cattolici; nessuno è esente da questo clima di possibile contaminazione che potrebbe impoverire strada facendo la fede, ma soprattutto il comportamento degli stessi cristiani”.

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