Quando il gioco si fa duro, i duri entrano in gioco. Mentre è in corso l’ufficio di presidenza del Pdl che punta a far fuori dal partito Gianfranco Fini e i suoi, tra l’altro colpevoli di aver sollevato la questione morale, Augusto Minzolini va in video per tirare la volata a Silvio Berlusconi. Nell’edizione del Tg1 delle 20 descrive lo scandalo della P3 ( senza mai nominarla) come un’inchiesta “ dai contorni confusi” e lancia l’affondo contro Fini e finiani: ”Il divorzio che si sta consumando nel Pdl almeno un elemento positivo lo determina: la chiarezza. E in questo momento c’ è  bisogno di chiarezza, non di tatticismo esasperato”.
Poi ecco l’enunciazione della teoria del complotto contro il governo “ in buono stato di salute”.
Secondo il direttorissimo ( come ama chiamarlo Berlusconi) c’è “ una cappa mediatica” che vuole spingere per un esecutivo di larghe intese e amplifica inchieste giudiziarie per “tentare  di  condizionare gli equilibri del paese”.


Minzolini poi propone ai telespettatori la sua visione dell’Italia. O meglio, dell’Italia governata dal cavaliere,  che ha preso misure impopolari, che però  “ hanno avuto il plauso dell’Europa” e “ non hanno creato sconquassi come in Spagna, in Grecia, in Gran Bretagna, Germania”.
Insomma per il direttore di quello che dovrebbe essere il più autorevole telegiornale, va tutto bene.
La crisi economica è affrontata in maniera adeguata, la questione morale non esiste.
Berlusconi non è cattivo. Non è colpa sua se, parafrasando Jessica Rabbit, lo descrivono così.

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