La testa del’amministratore delegato della Bp sta per cadere. Dopo il disastro nel golfo del Messico, Tony Hayward lascerà la gigante petrolifero. È questione di giorni, se non di ore. Al suo posto, anticipa il New York Times, verrà nominato Robert Dudley, il dirigente più anziano della compagnia, che si trova ora in Louisiana per le operazioni di ripulitura delle acque. A dare l’annuncio sono stati vari quotidiani britannici.

Secondo la Bbc, Hayward starebbe “negoziando le condizioni” del suo addio. Per il Sunday Times, Hayward, criticato in patria come negli Usa per la sua gestione fallimentare dell’emergenza “marea nera”, è deciso a dimettersi prima dell’annuncio, martedì, dei risultati semestrali del gruppo. Un altro giornale inglese, il Sunday Telegraph scrive che il consiglio d’amministrazione di Bp, che si riunisce domani, esaminerà l’ipotesi di ridurgli la liquidazione per evitare ulteriori polemiche.

Hayward lavora per la Bp da 28 anni. Avrà quindi diritto a un anno di stipendio, cioè più di un milione di sterline (1,2 milioni di euro) e a una pensione di circa 600.000 sterline l’anno. Negli Stati Uniti sono rimaste celebri una lunga serie di terribili gaffe. Nei giorni successivi al 20 aprile, quando è scoppiata la piattaforma petrolifera ed è iniziato il più grave disastro ambientale della storia, Hayward ha detto: “Non vedeva l’ora di tornare a vivere”. Una frase che fece infuriare i parenti degli 11 operai morti nell’incendio della Deepwater Horizon. Poi, qualche giorno dopo, appena i primi tappi hanno cominciato timidamente a frenare il flusso di petrolio, si è detto “felice”. Espressione subito censurata dall’ammiraglio Allen che, per conto della Casa Bianca, dirige le operazioni di soccorso: “Nessuno può sentirsi felice fino a quando c’è petrolio in acqua”.

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