Ancora uno sguardo sulla retorica leghista. Ancora una riflessione sulle categorie di “tipico” e “tradizionale”.

Le tradizioni, io penso, sono il risultato di una proiezione del presente sul passato, piuttosto che di una persistenza storica che ripropone qualcosa di originale e di antico. Non che nelle tradizioni non ci sia niente di antico, ma se continuano a vivere è perché è nel presente che assumono una funzione sociale, altrimenti andrebbero perdute. Per questo osservare le tradizioni ci aiuta a capire il presente più che il passato.

Ma la “tipicità”, come ho già scritto qui, è una categoria ancora più “estrema”, che pretende di definire un’originalità, una purezza. Una purezza di cosa? Prendo a prestito un ragionamento che l’antropologo americano Ralph Linton proponeva ai suoi studenti, e lo adatto un po’ alla nostra realtà di cittadini italiani bersagliati continuamente da ricerche di tipicità.
 
Il leghista “tipico” si sveglia avvolto da lenzuola di cotone, pianta originaria dell’India. Si alza dal letto e va in bagno, dove trova una serie di accessori inventati di recente in America e in Europa. Si leva il pigiama, indumento inventato in India, e si lava con il sapone, inventato dalle antiche popolazioni galliche. Poi si fa la barba, rito masochistico inventato dagli antichi Egizi e oggi diffuso in tutto il mondo occidentale (ma non in quello mediorientale).

Torna in camera e si veste: le forme degli abiti occidentali derivano da quelle dei nomadi delle steppe dell’Asia (quelle “originali” dei suoi antenati celti, sarebbero molto più scomode). Andando al bar a fare colazione si ferma a comprare “La Padania”, pagando con monete che sono un’antica invenzione dell’India. Beve il caffè, pianta abissina, con origine nel vicino Oriente, mentre lo zucchero fu estratto per la prima volta in India. Immerge nel cappuccino una brioche fatta anche di frumento, originario dell’Asia Minore.

Intanto sfoglia “La Padania” su cui si carica contro ogni forma di contaminazione culturale per salvare l’autenticità delle nostre tradizioni; legge queste notizie stampate con caratteri inventati dagli antichi semiti, su un materiale inventato in Cina, secondo un procedimento inventato in Germania. Soddisfatto, il leghista esce dal bar e si accende una sigaretta, secondo un’abitudine degli indiani dell’odierno Messico, consumando una pianta addomesticata in Brasile, ecc. ecc.

E se per lui è una buona giornata e si sente in pace con l’ambiente, ringrazierà una divinità ebraica (che ha generato un figlio mediorientale, ma che l’iconografia “tradizionale” vuole biondo e con occhi azzurri) di averlo fatto un vero Padano. E chiederà di proteggere, lui, la sua famiglia e tutte le cose “tipiche” della sua regione.

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