Le invasioni barbariche della Rai hanno una data d’inizio: il 14 luglio 1994, giorno in cui fu nominata Letizia Moratti alla presidenza della Rai.
Un giornalista, Piero Vigorelli, che conduceva un programma su RaiDue, il giorno della prima vittoria elettorale di Silvio Berlusconi, passò la giornata a Saxa Rubra avvolto in una bandiera di Forza Italia.
La Moratti lo premiò con la direzione della testata regionale. Da quel giorno le frontiere furono aperte e la professionalità diventò un optional.

La Rai: croce e delizia di Silvio Berlusconi. Delizia da quando è stata approvata la legge Gasparri che ha spostato la proprietà dell’azienda di Stato dal Parlamento al ministero dell’Economia, da quel momento il Cavaliere ha gettato la maschera e ha preso possesso della tv di Stato.
Senza ritegno ha messo uomini di fiducia nel Cda, consentendogli di nominare direttori generali anche quando sono incompatibili con il ruolo per legge, come Alfredo Meocci, suo amico personale, che fino a quattro mesi prima era stato consigliere dell’Autorità garante per le Comunicazioni (la legge vieta per un periodo di quattro anni, successivo all’incarico, di intrattenere rapporti di collaborazione o di impiego con le imprese operanti nel settore che sono di competenza del garante).

Questo ordine di Berlusconi è costato alle casse della Rai, quindi ai contribuenti, una multa da 15 milioni.
Il punto più "alto" delle invasioni lo si è raggiunto con la nomina a direttore generale di Agostino Saccà, il 14 marzo 2002 (quel signore che qualche giorno prima aveva dichiarato al Corriere della Sera che lui e tutta la famiglia votavano Forza Italia), sotto la sua responsabilità è stato eseguito l’editto bulgaro: via i programmi di Biagi, Santoro e Luttazzi.
Saccà immediatamente ha assunto le donne e gli uomini di Berlusconi: Deborah Bergamini, assistente personale del presidente del Consiglio, Alessio Gorla con un passaggio diretto da Mediaset, nel 1994 aveva organizzato insieme con Dell’Utri la campagna elettorale di Forza Italia, Guido Paglia e i leghisti Antonio Marano alla direzione di RaiDue, ex sottosegretario nel primo governo Berlusconi, noto per essere stato direttore commerciale di Rete A e Massimo Ferrario, ex presidente della provincia di Varese.

C’è un passaggio in una delle intercettazioni telefoniche tra Saccà e Berlusconi che chiarisce il senso delle invasioni barbariche, quando Saccà lo avvisa che Sky ha raggiunto i 4 milioni di abbonati e sta diventando pericolosa perché inizierà a produrre fiction.
Domandiamoci perché la prima operazione che fa l’ultimo dg, Mauro Masi, è quella di chiudere i rapporti tra Rai e Sky? Le invasioni barbariche continuano.

Da Il Fatto Quotidiano del 7 gennaio

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