Luxuria: è stata massacrata dai media e lasciata in mano ai killer. I big tirano un sospiro di sollievo

“Sono stata, purtroppo, profeta di sventura, una… Cassandra…”: e mentre lo dice, per la prima volta l’eloquio tambureggiante e affilato di Vladimir Luxuria si interrompe, annega nell’amarezza. Tono disincantato, a tratti sarcastico, infine la rabbia. Lei l’aveva detto, prima del rogo: “Attenti, Brenda va protetta”.

Vladimir, perché paventava il peggio?

Ma qualcuno di voi ha davvero pensato che Marrazzo fosse il solo? Quel computer immerso nell’acqua è qualcosa di più di un indizio, è un movente.

Volevano tapparle la bocca?

Oh, certo. Il messaggio alle altre trans non ha bisogno di interpreti: state tutte zitte o fate una fine schifosa”.

Quindi lei sospetta di un altro cliente?

C’erano molti clienti eccellenti nella sua agenda, e in quelle delle altre ragazze di via due Ponti. Davvero pensate che Marrazzo fosse il solo?

Lo immagina o lo sa?

(Una lunga pausa) Lo so. Ma non ho prove.

Che tipo di persona bisogna cercare?

Un potente. Uno che ha moltissimo da perdere. Può essere uno degli altri politici o un cliente mafioso.  

Lei è rabbiosa, adesso.

“Sì. Ditemi in quale altro paese del mondo un testimone chiave viene trasformato in carne da macello.

È stata penalizzata perché trans?

(Ride amaro) Mi pare evidente. È stata massacrata e data in pasto ai killer: perché era trans… perché era straniera… e perché era una prostituta.

Per sottovalutazione o per velata omofobia?

Pensate all’immagine che si è data di questa comunità: ricattatrici, spacciatrici di droga, sfasciafamiglie. Io so che un potente ha tirato un sospiro di sollievo, voglio sperare che ora si pensi a proteggere anche Natalie.

L’aggressione di pochi giorni fa è collegata?

È evidente. È stato sottovalutato il furto del telefonino. Tutti sottolineavano la notizia della rissa: è stata linciata, questa è la verità. Ci sono due pesi e due misure.

Fra chi?

“In un locale ho incontrato delle trans che mi hanno detto: “Fate vedere le foto dei carabinieri”. E mi chiedo: perché non si fanno vedere? Chissà quante persone, riconoscendoli, potrebbero contribuire alle indagini.

Pensa che si voglia tutelarli più del dovuto?

Di Brenda, che non era indagata, conoscevamo il viso, sapevamo il nome, l’indirizzo, persino la misura del seno. Di loro, sospetti di ricatto, nulla. Un garante della privacy… a facce alterne.

Dietro questa violenza si nasconde altro?

C’è un sovrappiù di efferatezza che è indice di qualcosa di più complesso.

Ovvero?

Di un rapporto schizofrenico con le trans. C’è una certa antropologia fatta di uomini di potere che li usano e li odiano allo stesso tempo.

Perché secondo lei?

Più stanno bene nel rapporto sessuale, più sviluppano rancore tornando alla vita di facciata, all’aplomb di irreprensibilità apparente. Il timore di vedere la carriera infranta, essere scoperti, produce rabbia e odio.

Cosa consiglia alle trans?

Capisco che dipende da una voglia di riscatto, ma smettano di vantarsi delle loro conquiste.

Cosa bisogna fare per Brenda?

Un piccolo gesto di carità che troppo spesso viene negato. Concederle il funerale in Chiesa se lo a chiesto.

 

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