di Enrico Fierro

Allearsi? E con chi? Guardare anche all’Udc facendo finta che Totò Cuffaro non esista? Italia dei Valori di fronte alle scelte per le prossime elezioni regionali. Una montagna da scalare, soprattutto nel Sud. Ne parliamo con l’europarlamentare Luigi de Magistris.

Onorevole vogliamo iniziare dalla Campania di Bassolino?
 

Certo, per dire che questa regione ha registrato un tracollo etico e culturale. Qui c’è bisogno di un rinnovamento vero, radicale, una vera e propria controffensiva che si fondi su un programma chiaro e su personalità di indiscussa pulizia morale. Non dimentichiamo che il centrodestra si appresta a candidare Nicola Cosentino.

Per il quale, secondo un tam tam ormai pubblico, sarebbero già pronti provvedimenti richiesti dalla procura antimafia di Napoli per le accuse di rapporti con la camorra casalese.
 

Non voglio assolutamente entrare nel merito di una vicenda giudiziaria allarmante, ma dico che se questa è la posta in gioco, le nostre candidature devono essere all’altezza, parlare il linguaggio chiaro della lotta alla camorra e di nuovi comportamenti politici. Programma chiaro, nomi e un nocciolo duro dal quale partire che veda il Pd, Italia dei valori, Rifondazione, Sinistra e libertà insieme. Ho già avviato una serie di contatti.

Anche con l’Udc? Se ad un certo punto, definito il programma e indicati i nomi, l’Udc dice che vuole vedere le carte non puoi certo dire di no. Udc in Campania significa Ciriaco De Mita.
 

Ecco, anche a loro, come a tutto lo schieramento di centrosinistra, noi chiediamo discontinuità, e francamente non credo che De Mita possa accettare questi discorsi. Lei parla di rinnovamento e discontinuità, ma si rivolge agli altri partiti di una eventuale alleanza. Ma sa bene che anche Italia dei valori ha i suoi problemi quando si parla di questione morale. Non ho ruoli di responsabilità nel partito, quando parlo di questione morale non penso solo agli altri, ma guardo in casa nostra. E dico che non mi basta solo un casellario giudiziario pulito, ci vuole altro, un modo diverso di fare politica. La gente da noi pretende tantissimo, noi siamo la prima linea di questa battaglia. Non possiamo consentirci errori. Quindi rinnovamento anche tra le vostre fila. Rinnovamento e apertura al meglio della società della Campania. Vorrei usare proprio il vostro giornale per lanciare un appello: in Campania e Calabria la situazione è gravissima è tempo che la parte migliore della società di queste regioni si faccia avanti.

Onorevole, non giriamo intorno al problema. In Campania sono in molti a fare il suo nome come candidato presidente.
 

Certo, ho avuto molte sollecitazioni, ma ho anche detto con onestà che sono stato eletto parlamentare europeo. Mi creda, non è una fuga dalle responsabilità, in Europa mi occupo di bilanci e di fondi comunitari, cose che hanno una relazione diretta con le regioni meridionali. Non mi sottraggo, tanto che sto lavorando alla ricerca di nomi e candidature di alto livello.

Nel Pd sembra prendere corpo la candidatura di Vincenzo De Luca, il sindaco di Salerno.
 

Non siamo sulla strada giusta, De Luca è coinvolto in processi importanti. Non possiamo fare la battaglia contro Cosentino e il suo sistema di potere con candidature così. L’ho detto, ci vogliono forti elementi di rottura.

E il Pd non sembra offrirne?
 

Il crollo del Partito democratico in Campania si registra sulla gestione dei finanziamenti pubblici, sulla sanità, sulle politiche del lavoro, sull’ambiente. O su questi tempi riusciamo a costruire un sistema di governo diverso dalle logiche mastelliane, o non c’è speranza.

da Il Fatto Quotidiano n°40 del 7 novembre 2009

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