Sabato 1 agosto, ho finalmente ricevuto l’agognata risposta della Regione Lombardia. Una lettera a firma autografa Roberto Formigoni che mi invita a prendere contatto con l’Ufficio Legislativo del Consiglio al fine di redigere correttamente la proposta di legge. Di più, mi vengono indicati i siti ai quali rivolgermi per ulteriori dettagli e per la modulistica.

Ho poi scoperto che è possibile, per così dire, ‘sorvolare’ la raccolta delle cinquemila firme,  sollecitando gli Enti che possono con assai minore fatica avanzare la mia proposta e che la legge indica in un solo Consiglio Provinciale, in cinque Consigli Comunali o a Consigli Comunali in numero inferiore purché aventi popolazione complessiva superiore a venticinquemila elettori.

Ecco, quindi, che la mia azione – oramai dal 20 agosto in poi – sarà così articolata: Invierò a tutte la Amministrazioni Provinciali lombarde la richiesta di avanzare la mia proposta di legge chiedendo una risposta in tempi brevi considerato che la stessa dovrà essere discussa prima delle elezioni del 2010. Lo stesso farò con tutti i Comuni lombardi. Non dovessi avere risposte positive entro fine settembre, darò il via alla raccolta delle firme. Rendo noto che la semplice notizia (non ne ho fatto cenno in tv, come potrei), data da alcuni giornali, della mia iniziativa ha creato molto interesse e che avrei potuto già raccogliere un notevole numero di adesioni Un po’ arditamente, lo riconosco, se riferito il tutto alla persona dell’attuale presidente lombardo (ma è chiaro che l’idea va estesa a tutti e alle altre regioni), potrei sostenere che mio intento è anche quello di ‘salvare’ Formigoni: quando mai, infatti, un uomo politico ha fatto bene (ammesso che così sia nel suo caso) per vent’anni? Che si cerchi una diversa strada e magari coltivi orchidee come Nero Wolfe.

Il testo della proposta (che si rifà ai concetti espressi nel 1951 dal XXII Emendamento alla Costituzione USA) è il seguente: “A partire dalla prossima legislatura e quindi dalle votazioni in programma nel 2010, nessuno che abbia ricoperto l’incarico di consigliere della Regione Lombardia per tre mandati anche se non pieni ed anche non consecutivi potrà essere candidato allo stesso ufficio. Nessuno che abbia ricoperto per due mandati anche non consecutivi ed anche non pieni l’incarico di assessore della medesima Regione potrà essere chiamato a tale incombenza. Nessuno che sia stato presidente della giunta della Regione Lombardia per due mandati anche se non pieni ed anche non consecutivi potrà ricoprire l’incarico ora detto”.

Un’ultima precisazione: la mia proposta prescinde da qualsivoglia collocazione partitica o politica. Essendo io un liberale radicale anarchico di destra non ho difatti alcun punto di riferimento al riguardo se non le mie personali idee!!!!

Articolo Precedente

Il consigliere supplente

next
Articolo Successivo

Cesaro e la prima delibera alla Provincia di Napoli, più portaborse per tutti

next