Mercoledì sera all’Alpheus di Roma. Migliaia di persone dentro, migliaia di persone fuori. Si parla della legge Bavaglio e si presenta il Fatto Quotidiano. Dalle nove alle due di notte una non stop con Travaglio, Colombo, Flores, Beha, Gomez e tanti altri giornalisti. Ci sono Caterina Guzzanti e Flavio Oreglio. C’è Di Pietro. E passano a salutare Debora Serracchiani e Ignazio Marino. Se ci fosse un cronista politico potrebbe scrivere un pezzo divertente sugli outsider. Naturalmente sui giornali nessuna notizia prima e nessuna notizia dopo. Sul ‘prima’ rifulge la crescente inutilità della stampa quotidiana. Cari amici (si fa per dire) del Corriere, di Repubblica del Messaggero fatevene una ragione. La gente si informa su internet e se non pubblicate le notizie che non vi piacciono, peggio per voi. Sul ‘dopo’, naturalmente, Zero Tituli e Zero Righe. Giustamente Repubblica dedica spazio all’eroica cagnetta Gisa. Mentre il Corriere dà il giusto risalto a “tre feste di matrimonio con Federico Moccia”. E se l’Alpheus è preso d’assalto chissenefrega.

Se l’Ansa è Dagospia
L’altra sera all’Alpheus non c’era la Rai. In compenso c’era, con la diretta, Red. La tv non sappiamo quanto vicina a D’Alema ma che, incredibile a dirsi, se c’è una notizia la segue. L’altra sera non c’era l’Ansa ma c’era Umberto Pizzi di Dagospia. Sì, quel sito di gossip su cui si trovano tutte le notizie che gli altri si dimenticano di dare. Dago è ormai un servizio pubblico. E i contributi per l’editoria, fagocitati da giornali a agenzie per riprodurre il nulla sarebbe meglio versarli a Pizzi.

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