L’Intervista

Roma, parla l’ex vice sindaco M5s Frongia: “Non sono io l’uomo di Marra. E nessuno mi ha mandato via”

L'attuale assessore allo Sport in Campidoglio al Fatto Quotidiano: "Sono stati commessi degli errori, anche da me. Sono stato io a proporre il mio passo indietro". E in merito agli omissis nelle intercettazioni: "So che raccontano di una relazione tra Marra e la sindaca, ma è solo fango"

22 Dicembre 2016

Nega di essere stato cacciato: “Ho lasciato io il posto di vicesindaco”. Ma il nodo rimane sempre quello, Raffaele Marra. E Daniele Frongia, assessore alle Politiche giovanili e allo Sport del Comune di Roma, giura: “Non è vero che l’ho presentato io”.

La sindaca Raggi ha dovuto rimuovere l’ex capo segreteria Salvatore Romeo e declassare lei ad assessore. Quale colpa le attribuisce il M5s?
È stata fatta un’analisi, e di certo sono stati commessi degli errori, anche da me. Sono stato io a proporre alla sindaca il mio passo indietro, nessuno me lo ha chiesto. Serviva un segnale di discontinuità, e ho messo al primo posto l’interesse del Movimento.

Dicono che lei sia stato spostato per precisi motivi: e il primo è che faceva parte del “raggio” magico….
Non è mai esistito nessun cerchio magico, la sindaca parla e parlava con tanti dirigenti. E con alcuni parla molto più spesso di quanto facesse con Marra.

Appunto, Marra. Dicono che sia stato lei a presentarlo alla sindaca, a sostenerlo.
Falso. Il primo contatto con lui lo ha avuto Romeo, perché lavoravano nello stesso dipartimento del Comune. Io lo conobbi nel 2013, quando era a capo del Dipartimento delle Partecipate, in un incontro ufficiale a cui partecipò anche Marcello De Vito (presidente del Consiglio comunale, ndr). In seguito lo convocai una volta come presidente della commissione per la spending review. Poi dal 2013 al 2016 l’avrò rivisto due o tre volte.

Gli avete dato un ruolo primario.
Ha avuto il ruolo di vice capo di gabinetto, temporaneo. Sopra di sé aveva il sindaco e la giunta. Le decisioni non le ha mai prese lui.

Dicono tutti il contrario. E quando siete stati costretti a spostarlo gli avete dato la guida del Personale. Contava tantissimo, non crede?
Ma non decideva lui.

La macchina amministrativa la mandavano avanti lui e Romeo.
La macchina va avanti da sola. C’è stato un attacco mediatico che ha indotto a sovrastimare la reale influenza di Marra.

E allora perché tutto il M5s, Grillo compreso, vi chiedeva di rimuoverlo?
Abbiamo sottovalutato alcune perplessità di Grillo, e questo è un grande rammarico.

Cosa lo preoccupava?
Non saprei dire nello specifico. Però vorrei ricordare che Marra è un pluri-laureato, ex Guardia di Finanza, che ha ricevuto due alte onorificenze dallo Stato. Questo ci aveva indotto a pensare che avesse la competenza per quel ruolo.

Vi ha mai sottoposto a pressioni?
No, mai. Nessuna pressione, e nessun ricatto.

Neanche quando andava nominato il fratello Renato alla direzione del Turismo? L’Anac ha censurato la sindaca per aver ignorato il “palese conflitto di interessi”.
La sindaca ha ribadito che tutte le nomine, come prevede la legge, sono state decise da lei in autonomia.

Il fratello è stato promosso.
Non l’ho mai conosciuto, ma assessori e colleghi che hanno lavorato con lui ne parlano bene. Di più non so.

Cosa c’è negli omissis delle intercettazioni per l’inchiesta su Marra?
So che raccontano di una relazione tra lui e la sindaca, ma è solo fango. È la terza o quarta relazione che le viene attribuita in questi mesi: e in questo c’è molto maschilismo.

L’ex capo dell’avvocatura comunale, Rodolfo Murra, lo ha detto ai pm: “Senza Marra non si decideva nulla”.
Probabilmente Murra non ha gradito la sostituzione con un nuovo capo dell’avvocatura. Sono sicuro che avrà reso edotti i pm dei pareri ufficiali che ci aveva dato, a volte discordanti tra loro.

Ha parlato anche di pressioni per il via libera alla nomina di Romeo.
Abbiamo carte presentateci da Murra su un precedente parere positivo sul tema, del 2010.

Ora come si va avanti? Siete stati commissariati.
Il M5s è come una grande famiglia. Ci possono essere dissapori, ma poi l’importante è trovare soluzioni.

Famiglia? Venerdì notte avevate fatto la conta per andare avanti senza simbolo.
Altra falsità. In quella riunione abbiamo valutato varie opzioni per andare avanti, ma sempre con il M5s.

Intanto l’Oref vi ha bocciato il bilancio.
Noi abbiamo approvato il bilancio di previsione nei termini di legge, cosa rara. Mentre l’Oref si è espresso oltre i 30 giorni dopo l’approvazione, ben fuori dei termini.

Però rimane il no.
Ci contestano voci di potenziale spesa su opere previste da altri, come i punti verdi e la metro C: gli stessi che erano nel bilancio previsionale del commissario Tronca. Ma quel bilancio lo avevano approvato.

L’Oref è in malafede?
Ho visto che il suo presidente oggi (ieri, ndr) ci attaccava su un quotidiano. Mai successo.

Frongia, Roma è ferma.
No. Questa giunta ha investito in nuovi bus e ha varato i bandi per le buche e la potatura degli alberi, ha sbloccato il “concorsone” e il salario accessorio. Mentre io lavoro sugli impianti sportivi: ho trovato fondi per milioni e sto recuperando soldi dai concessionari.

Come potete farcela?
Con i fatti.

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