Flex-insecurity

Jobs Act, le cinque verità sul flop: il precariato ora è peggio che nel 2014

Nel 2016 ci sono stati meno contratti a tempo indeterminato rispetto a quando c’era l’articolo 18. Gli incentivi hanno stimolato le assunzioni, la flessibilità no

Di Pasquale Tridico *
22 Febbraio 2017

In un recente articolo pubblicato sul Corriere della Sera (“Gli effetti (veri) del Jobs Act”,13 febbraio 2017) il professor Maurizio Ferrera sostiene gli effetti positivi del Jobs Act; tuttavia, lo fa usando dei dati Eurostat e Inps del 2014 (quindi prima del Jobs Act!) e dei dati del ministero del Lavoro del 2015 (quindi molto […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.