Un’attenta indagine sulla difficile uscita del nostro paese dalla guerra civile, sugli strascichi e le scosse di assestamento che accompagnarono la transizione dal fascismo alla democrazia. Nelle tensioni del dopoguerra, oltre alla giustizia e alle forze istituzionali, giocarono un ruolo chiave i soggetti più diversi: partigiani, popolazione civile, reduci fascisti, sbandati, approfittatori. L’autore ricostruisce l’evolversi delle forme di violenza e il lento rimarginarsi delle ferite, fino a quando i nuovi equilibri della guerra fredda non spinsero a congelare e dimenticare le vicende di quegli anni.