La Bibbia è scritta in lingue lontane dalla nostra cultura: ebraico, aramaico e greco ellenistico. Il suo ambiente naturale è il mondo semitico in generale e giudaico in particolare. Le traduzioni, seppure indispensabili, spesso sono un travisamento del senso originario e originale non solo delle singole parole, ma anche del senso globale del testo. L’autore di questo libro persegue lo scopo di aprire questo tesoro nascosto e metterlo a disposizione delle persone semplici. Qual è il vero significato della parola “Amen”? Quanti cattolici praticanti sanno che per la tradizione giudaica è completa professione di fede? L’espressione “maschio e femmina” di Gen 1,27 che la Bibbia definisce “pungente e perforata” che incidenza ha nel descrivere la coppia come “immagine di Dio”? Che senso assume il celibato in questo contesto? Che c’entra la parola “benedizione” con la fecondità sessuale? Qual è il significato della terribile espressione “beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sbatterà contro la roccia” del Salmo 137/136,9?. Perché per descrivere il rapporto tra genere umano e ambiente in Gen 2,15 la Bibbia usa i verbi “ascoltare” e “custodire/ubbidire”” sono riservati al rapporto affettivo con la Toràh e i comandamenti? In che modo l’uomo deve ascoltare e ubbidire la terra?