Sorprendere è difficile, ripetersi quasi impossibile. Specie privandosi dei principali artefici del miracolo. L'Empoli del dopo Sarri riparte da Riccardo Saponara per centrare la salvezza. La società ha trattenuto il suo gioiello più prezioso, ma potrebbe non bastare senza l'ossatura della squadra che l'anno scorso è stata la rivelazione del campionato. Sono partiti Sepe, Rugani, Hisaj, Valdifiori e soprattutto il tecnico che li aveva trasformati in grandi giocatori. Per ognuno è arrivato un sostituto preciso: Skorupski in porta, Zambelli e Camporese in difesa, Ronaldo a centrocampo. Nessuno, per un motivo o per l'altro, del tutto convincente. A partire da Marco Giampaolo, allenatore che da tempo non raccoglie risultati all'altezza (l'anno scorso era a Cremona in Lega Pro) ed ora è chiamato a non far rimpiangere il miglior tecnico della Serie A appena passata. Difficile vincere così tante scommesse tutte insieme. C'è Saponara, però. E l'eredità di un 4-3-1-2 giocato a memoria dai toscani e difficile da dimenticare. Con una buona stagione dei vari Croce, Pucciarelli e Michelidze la salvezza potrebbe essere comunque possibile, complice un torneo in cui almeno due neopromosse sembrano poco attrezzate per mantenere la categoria. Ad Empoli, poi, città di favole calcistiche, si aspettano almeno un'altra rivelazione dopo quelle dello scorso anno: il nome giusto potrebbe essere quello di Assana Diousse, senegalese classe '97 che sembra già pronto per prendere in mano il centrocampo azzurro. Oppure Marko Livaja, il talentuoso ma problematico attaccante croato scuola Inter, che aveva lasciato l'Italia sbattendo la porta e ora ritorna in cerca di rilancio. (di L.V.)