E sono due. Dopo lo sport utility “grande” Kodiaq, la Skoda ne sforna uno dalle dimensioni compatte sfruttando la stessa piattaforma modulare MQB (quella della Golf e si altri modelli del gruppo Vw, per intenderci): la Karoq. Lunga 4,38 metri, larga 1,84 e alta 1,63, la nuova nata va a posizionarsi nel cuore di un mercato che negli ultimi anni è cresciuto costantemente sia nel vecchio continente che in Italia, dove i suv compatti sono passati da una quota di mercato dell’8,3% nel 2011 all’11% attuale.

L’auto viene prodotta nello stabilimento di Kvasiny, in Repubblica Ceca, lo stesso che fabbrica anche l’ammiraglia della casa di Boemia, la Superb. Un impianto che sfiora le trecentomila vetture all’anno come capacità produttiva totale. E che, per l’appunto, è stato coinvolto in quella che possiamo definire l’operazione suv di Skoda, visto che pure la Kodiaq esce dalle stesse linee di montaggio.

Nelle intenzioni dei vertici Skoda, la Karoq è destinata a sostituire uno dei suoi prodotti più accattivanti degli ultimi anni, ovvero la Yeti. Che per certi versi, tuttavia, è stato sempre considerato un veicolo “multifunzionale” più che un suv vero e proprio. Ora la transizione pare invece completa. Sia nelle linee, moderne e gradevoli, che nelle dotazioni, ampie e di qualità.

Per quel che riguarda i motori benzina, al lancio previsto entro la fine dell’anno (ma l’auto è già ordinabile) ne saranno disponibili due: il 1.0 tre cilindri da 115 Cv e il 1.5 da 150 cavalli abbinato al cambio automatico DSG a sette marce (in opzione sulle altre motorizzazioni). Sul versante diesel si parte invece col 1.6 da 115 Cv per arrivare al 2.0 da 150 cavalli a quattro ruote motrici. Anche se in realtà nel 2018 del due litri TDI arriverà anche una variante “potenziata” da 190 Cv, particolarmente performante.

Ma la vera novità, o se vogliamo upgrade, sta nella tecnologia attinta dal gruppo tedesco. La Karoq è infatti il primo modello Skoda a dotarsi del Digital Cockpit, ovvro il quadro strumenti interamente digitale che già equipaggia diversi modelli Volkswagen e Audi. E, cosa da non trascurare, negli allestimenti più ricchi è anche disponibile un ampio schermo touch da 9,2 pollici per gestire l’infotainment di bordo, che prevede anche l’interfaccia con Apple CarPlay e Android Auto. Ampio anche lo spazio a bordo, con la capienza del bagagliaio che va dai 521 ai 1.630 litri. E grazie al sistema Varioflex, abbattendo tutti i sedili si arriva fino a 1.810. Un’ultima notazione la meritano i sistemi di sicurezza e assistenza: sono tanti, e vanno dalla frenata automatica “predittiva” (che tutela i pedoni) al mantenimento della corsia fino al Park Assist, giusto per citarne alcuni.

La Karoq sarà disponibile in tre allestimenti: Ambition, Executive e Style. Il primo rappresenta l’entry level, ma dispone già di equipaggiamenti di serie ampiamente soddisfacenti. Per quanto riguarda i prezzi, infine, il listino parte da poco sotto i 24 mila euro.

SKODA KAROQ – LA SCHEDA

Il modello: è la seconda sport utility della Skoda, dopo la Kodiaq. Si va a inserire nel segmento di mercato dei suv compatti, in crescita costante negli ultimi anni
Dimensioni: lunghezza 4,38 metri; larghezza 1,84 metri; altezza 1,63 metri
Motori benzina: 1.0 tre cilindri da 115 Cv e 1.5 da 150 Cv
Motori diesel: 1.6 da 115 cv e 2.0 da 150 Cv
Consumi omologati nel ciclo misto: da 4,2 a 5,4 l/100 km
Emissioni di CO2: da 112 a 137 g/km di anidride carbonica
Prezzo: da 23.850
Ci piace: design e tecnologia sono stati una sorpresa
Non ci piace: le linee del posteriore potevano essere “alleggerite”

Articolo Precedente

Opel Grandland X, la prova de Il Fatto.it – Non c’è due senza tre, e sarà anche ibrida – FOTO

next
Articolo Successivo

Seat Arona, la prova de Il Fatto.it – Dalla Spagna con piacere – FOTO

next