Era latitante, disposto a rinunciare a tutto. Tranne che alla sua squadra del cuore. Un amore che lo ha tradito. Emanuele Niola, 33enne napoletano ritenuto elemento di spicco del clan camorristico Di Lauro, aveva deciso di assistere a Napoli-Inter, big match per la vetta della Serie A in programma il 21 ottobre prossimo al San Paolo di Napoli. E ha incaricato un suo fedelissimo di prenotare un biglietto (per forza di cosa nominale) per lo stadio di Fuorigrotta. Ha osato, gli è andata male. Niola è stato rintracciato e catturato dai carabinieri della sezione “Catturandi” del Nucleo investigativo di Napoli, che lo hanno localizzato e arrestato in un autolavaggio di Secondigliano, dove era arrivato alla guida di un’auto, mentre si intratteneva a parlare con alcuni conoscenti. Quando è stato bloccato non ha opposto resistenza; ha solo detto di volere “una nuova vita, finalmente lontana dallo spaccio“.

Il 33enne, come detto, per gli inquirenti è un pezzo da novanta del clan camorristico Di Lauro e, fino a qualche anno fa, referente e controllore per conto del clan della piazza di spaccio del Rione dei Fiori, il cosiddetto “Terzo mondo” nel quartiere Secondigliano a Napoli, da sempre controllato dal clan Di Lauro. Niola, latitante da alcuni mesi, è destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Corte di Appello di Napoli per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e deve espiare 6 anni e 7 mesi di reclusione. A Niola gli investigatori sono arrivati grazie a chi per lui si stava procurando gli ingressi per Napoli-Inter: la persona in questione, in una telefonata con un amico, ha fornito solo il proprio nome, temporeggiando sul secondo. Un silenzio che ha insospettito i militari, che da quel momento hanno rinforzato e approfondito le indagini per la cattura di Niola avendo intuìto la sua probabile presenza nella zona nord di Napoli. Avevano ragione. E oggi è arrivata la cattura del latitante tifoso.

 

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