Bersani scuro in volto lascia Montecitorio, dopo che il Governo ha posto la questione di fiducia sulla Legge elettorale, rilasciando poche parole ai cronisti: “Se siamo fuori dalla maggioranza? Ci hanno buttato fuori. Ci saranno conseguenze sul prossimo provvedimento del Governo, ovvero la Legge di Bilancio? Intanto oggi c’è stato un colpo alla democrazia”.

In casa dem Matteo Richetti nega imbarazzi e spiega: “La fiducia è stata posta per evitare giochini a firma M5S che già si apprestavano a giocare ai franchi tiratori, ai voti segreti e alle imboscate”. Motivazioni spazzate via non da un esponente del M5S, ma da un ex deputato del Partito Democratico: “Ma quali imboscate, il voto segreto sulla legge elettorale è previsto dal regolamento. I parlamentari ora senza voto segreto saranno costretti a rimette il loro destino nelle mani dei segretari di partito, che poi con questa legge, dovranno nominarli. Perché con questa legge ci saranno una caterva di nominati”. D’Attorre aggiunge parole pesanti contro il Presidente del Consiglio: “Con questa imposizione di Renzi, oggi Gentiloni viene ammazzato politicamente, dopo essersi sdraiato ai voleri del segretario del Pd. La credibilità di questo governo finisce sotto i tacchi e la parabola politica di chi lo guida finisce oggi”. Articolo 1-Movimento democratici e Progressisti al termine della burrascosa seduta d’Aula, al termine della quale Speranza, dopo aver ricordato i precedenti voti di fiducia sulla legge elettorale, conferma il doppio no alla fiducia e al Rosatellum Bis.

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