La Procura Generale di Roma ha concesso la sospensione dell’esecuzione della pena per Cesare Geronzi, l’ex presidente del Banco di Roma condannato venerdì scorso in Cassazione a 4 anni di reclusione per il crac Cirio, come richiesto dalla difesa. Il professor Ennio Amodio, difensore del banchiere con Franco Coppi, all’Ansa ha spiegato che il fascicolo processuale è stato trasmesso alla Corte d’Appello della capitale in vista dell’applicazione dell’indulto di 3 anni.
La richiesta di sospensione dell’esecuzione della pena è stata depositata dalla difesa di Geronzi all’indomani della sentenza di condanna definitiva in vista dell’applicazione dei 3 anni di indulto. Dopo di che, gli avvocati Amodio e Coppi presenteranno al Tribunale di Sorveglianza una richiesta di affidamento in prova per un anno.

Il loro obiettivo, però, è ottenere la revisione del processo per il crac Cirio in quanto la sentenza contrasta con le conclusioni a cui è giunto il Tribunale di Roma sul caso Eurolat, ritenuto il “nucleo” dei procedimenti giudiziari nei quali è stato coinvolto il banchiere. Nella vicenda con al centro la cessione a Parmalat del comparto latte della Cirio, Geronzi in primo grado era stato assolto con formula piena dalle accuse di estorsione e bancarotta. I difensori ritengono probabile che l’esito assolutorio venga confermato negli altri due gradi di giudizio. E quindi poiché – è il senso di una nota diramata l’altro ieri – ritengono inaccettabile “lo spettacolo di plurime verità confliggenti”, chiederanno la revisione del processo definito dalla Suprema Corte tre giorni fa.

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